SAVA. Il sindaco pro-tempore IAIA arroccato nel Palazzo e senza avere il coraggio di affrontare la Piazza
Dov’è finita tutta la fantasia del Patto per Sava? Dove sono finite le mille promesse elettorali?
Si taglia il nastro dei 20 mesi di questa amministrazione, di questo sindaco, di questi assessori comunali, di questi consiglieri della maggioranza e, onestamente, non si vede alcun passo in avanti. Anzi, forse indietro sì! Tante promesse di cambiamento, tanto entusiasmo, tanta voglia di fare, imbarcando quante più liste possibili per poter dare all’elettore savese l’idea che questa volta Sava può dire sì al cambiamento. Aspettavamo questo segnale. Cambiavamo diverse volte le batterie con la paura che quelle che mettevamo erano esaurite. Ma dopo cambi e ricambi siamo sempre al punto e a capo. Quindi è strutturale di questa amministrazione, di questo sindaco. E allora cosa non funziona in questa amministrazione? Non funziona il sindaco? Non funzionano gli assessori? Non funzionano i consiglieri comunali della maggioranza?
Uno alla volta e vediamo, possibilmente, dove stanno le colpe di questa inerzia amministrativa. Il sindaco IAIA: la faccia pulita del bravo ragazzo che ogni mamma vorrebbe per la propria figlia (ma non sappiamo poi, di seguito, l’eventuale parere della figlia, ndr) l’ha messa a monte. Ha messo a monte anche la sua esperienza istituzionale di poco più di 10 anni nel nostro Consiglio comunale e quindi stando in carreggiata è stato suffragato dalle colpe di chi, prima di lui, ha amministrato il nostro paese. Diciamo, come suol dirsi, che era il momento suo. Le liste che lo hanno sposato erano liste di transfughi di ogni partito, destra o sinistra importava ben poco. Il vento era in poppa. Dirittura di arrivo. E ora si amministra, cosa ben diversa dalla sommatoria (facilissima) di liste e listarelle che portano spesso e volentieri alla vincita elettorale nel nostro paese. Quando si amministra è ben diversa la cosa che le promesse elettorali.
Eh già, qui è diverso. Qui bisogna avere il coraggio di rimboccarsi le maniche e capire come funziona la macchina amministrativa e non perdere mai il rapporto con il paese. Tra queste due ultime senz’altro IAIA si è dedicato esclusivamente a capire la prima tralasciando o scordando addirittura Sava e di seguito i problemi che il savese può avere. Ma se ha capito, lo speriamo, il funzionamento della macchina amministrativa, crediamo che abbia capito anche che metà dei suoi amministratori non sono da riciclare ma da rottamare! In quanto non sono capaci di redigere un progetto, o meglio ancora a come attingere ad un finanziamento. La preparazione della squadra è pessima e credo che neanche un ritiro (spirituale?) porterebbe beneficio a loro. Figuriamoci al paese.
E quindi IAIA si trascina dietro dei pesi morti. Detto mille volte che sono vecchie scope di spogliatoio che non sono nemmeno più buone per fare lo scopo originario. E poi si quando si parla di regole istituzionali, allora qui è tutto un programma. Violazioni continue, documenti che vengono accusati dall’opposizione come “manomessi”. E questa era la legalità? E questo era lo slogan che sbandierava dal microfono in Piazza San Giovanni nella primavera del 2011 il candidato sindaco IAIA? E’ questa la trasparenza? E che dire delle polemiche infuocate che stanno sovrastando il paese sulla decisione, ferrea e senza discussione, del passaggio dal tributo comunale della TARSU alla TARES? Si poteva rinviare il passaggio all’anno nuovo, come d’altronde lo hanno fatto tantissimi comuni limitrofi, i quali hanno capito le difficoltà del momento ed hanno lanciato un segnale di speranza a tantissimi loro amministrati.
Ma qui non è stato così. IAIA ha difeso a spada tratta questo passaggio, di lacrime e sangue per il contribuente savese, ed ora deve gestirsi lui il rapporto con il savese. Senza scordare l’assenso, con responsabilità diretta, di tutti i consiglieri della maggioranza a questa scellerata scelta. IAIA deve spiegare la ragione di queste decisioni e da cosa sono motivate. Avrà il coraggio di affrontare la Piazza? Oppure è più comodo per lui dietro a un microfono di qualche tv privata o meglio ancora a dettare ad una stampa locale che mette nero su bianco tutto ciò che può andargli bene? Senz’altro è stato bravo, anzi bravissimo, nell’aumentare le spese annuali dei suoi assessori comprese le sue.
L’opposizione si svegli … è ora!
Giovanni Caforio