SAVA. Denunciato dal nostro giornale il sindaco Dario IAIA alla Procura della Repubblica per diffamazione e calunnia

SAVA. Denunciato dal nostro giornale il sindaco Dario IAIA alla Procura della Repubblica per diffamazione e calunnia

Quando si supera il limite mostriamo i denti … immediatamente

Lo show di ieri, al di là delle sue ragioni che il primo cittadino ha messo in risalto nel suo comizio pubblico, sono degne da spettacolo mediatico. Sono state dette tante ma tante inesattezze e molte verità sono state nascoste. Ma questo fa parte del gioco delle parti. Il comizio del primo cittadino, pur tardivo per chiarimenti alla cittadinanza  per i temi trattati, ha trovato solo la “sua” ragione. Molto ben diversa dalla realtà. Citando il nostro giornale, e di rimando a me che sono il direttore responsabile del medesimo, si è spostato oltre il civile confronto che nella nostra democrazia è alla base della nostra convivenza. Citando le querele fatte a Viv@voce, ben 4 fatte in questi ultimi mesi, ha voluto  dimostrare che ciò che riporta il nostro giornale sono solo falsità.

Ma non è questo l’oggetto della denuncia che stamane porterò direttamente alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Taranto, allegando alla stessa il video del Comizio di ieri sera e trascritto anche su testo di word.

Personalmente non mi ha mai scoraggiato e tanto meno mi scoraggia comparire davanti al giudice per difendermi dalle accuse. L’ho fatto quasi una ventina di volte in questi oltre dieci anni di informazione libera nel nostro paese. Informazione che non ha mai guardato in faccia nessuno. Nessuno.

E lo spirito libero di questo giornale sta tutto nel suo dna. Ma quando dal palco si citano inesattezze e diffamazioni, oltre che calunnie, non lascio passare questo messaggio. Nelle democrazie c’è il rispetto, la tolleranza e la critica. Anche le responsabilità su ciò che si dice.

E quando ci sono vedute diverse, seppur serrate ma sempre rispettose della parte chiamata in causa, il gioco democratico dà tutta la sua brillantezza.  Ma quando si cerca lo scontro, a furia di voler apparire migliori, denigrando, offendendo e calunniando in pubblico la parte che è chiamata in causa, allora no.

Giovanni Caforio

 

 

 

viv@voce

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