TARANTO. Giardini Renata Fonte: ecco il nome proposto per la piazzetta recuperata da Legambiente e CSV alla Salinella

TARANTO. Giardini Renata Fonte: ecco il nome proposto per la piazzetta recuperata da Legambiente e CSV alla Salinella

E’ Renata Fonte la proposta più votata dai  cittadini che hanno risposto all’invito a indicare un nome, legato all’impegno per l’ambiente o per i bambini, per la piazza recuperata dai volontari di Legambiente nel quartiere Salinella, tra le vie Golfo di Taranto e Lago di Monticchio

Renata Fonte  è stata Assessore alla cultura ed alla pubblica istruzione del comune di Nardò (Lecce) eletta nel 1982 nelle file del Partito Repubblicano Italiano. Il 31 marzo 1984 a Nardò due sicari la uccidono con tre colpi di pistola, mentre raggiunge la sua abitazione. Dai tre livelli di giudizio sono stati individuati e condannati gli esecutori materiali e il mandante di primo livello. Si ipotizza che Renata Fonte con la sua attività di difesa del territorio abbia potuto impedire la realizzazione di forti guadagni mediante speculazioni edilizie nell’area del parco di Porto Selvaggio, oggi dichiarato Parco naturale regionale insieme alla Palude del Capitano. In memoria di Renata Fonte nasce nel 1998 l’associazione Donne insieme, con l’intento di promuovere la legalità e non violenza sul territorio. Da una intensa collaborazione con la Procura Nazionale Antimafia, la Questura e il Pool Antiviolenza del Tribunale, nasce la “Rete Antiviolenza Renata Fonte”, primo centro antiviolenza, riconosciuto dal Ministero dell’Interno in collaborazione con il Ministero delle Pari Opportunità. Nel comune di Nardò (Lecce) sono state dedicate a Renata Fonte una piazza e la sala consiliare.

Dalla consultazione sono venuti una serie di suggerimenti, tutti degni di interesse:  

John Lennon e Don Tonino Bello, che non hanno certo bisogno di presentazioni,

Iqbal Masish, un bambino pakistano che non ha mai avuto nè il tempo nè una piazza per giocare, ma ha lottato per liberare il tempo di altri bambini.Ecco le notizie su di lui prese dalla “reet”:  Il 16 aprile del 1995 Iqbal Masih, un ragazzino di 12 anni, veniva ucciso mentre con la sua bicicletta si stava recando in chiesa. Pakistano come Malala Yousafzai all’età di 5 anni fu venduto dalla sua famiglia ad un fabbricante di tappeti che lo costrinse a lavorare, incatenato ad un telaio, per 14 ore al giorno. Più volte tentò di fuggire, più volte fu ripreso e messo in punizione in una cisterna sotterranea priva di aerazione. Nel 1992 tentò nuovamente la fuga e partecipò, insieme ad altri bambini, ad una manifestazione del “Fronte di liberazione del lavoro schiavizzato”, in quella occasione diede pubblicamente testimonianza della sua sofferenza e di quella degli altri bambini che lavoravano con lui. Dal 1993 cominciò a tenere conferenze, in vari paesi del mondo, sulle condizioni degli schiavi bambini e sui diritti dell’infanzia. Le sua battaglia portò, grazie alle pressioni internazionali, a chiudere diverse fabbriche di tappeti nella città di Latore, liberando così 3.000 piccoli schiavi.

Piazza Pulita

Satiria: dalla ninfa Satiria – considerata figlia di Minosse, re di Creta – Poseidone ebbe Taranto eponimo della città omonima, mentre il nome di lei fu dato al locale Capo Satirione. Così si giustifica la tradizione che attribuisce origini cretesi alla città di Taranto.

Rinaldo da Taranto e  Giovanni da Taranto: pittori tarantini dei primi der ‘trecento. Il primo ebbe grande fama: tra le sue opere  il Giudizio Universale nella chiesa di S. Maria del Casale a Brindisi.  Al secondo, di cui quasi non si hanno notizie, è attribuito un San Domenico conservato a  Capodimonte

Gennaro Capuozzo,  un partigiano italiano. Eroe di guerra, morì all’età di dodici anni nella seconda guerra mondiale durante le Quattro giornate di Napoli, l’insurrezione popolare che consentì la liberazione della città italiana dall’occupazione nazista

Paolo Franco
 e Pasquale D’Ettorre, due giovani operai dell’Ilva, originari rispettivamente di San Marzano e Fragagnano, che furono travolti e uccisi da una delle gru che hanno la funzione di ricevere le materie prime dai nastri trasportatori e di stoccarle nei parchi minerari dello stabilimento siderurgico.

Nico Indellicati, indimenticato assessore al Risanamento della Città Vecchia di Taranto

Pietro Parenzan
, un grande scienziato, tarantino di adozione,  si dedicò al mare sin da ragazzo. Nel 1981 donò al comune di Taranto la parte del suo patrimonio scientifico riguardante la speleologia, fondando il Centro Ricerche e Museo del Sottosuolo, Nel corso della sua lunga esistenza, conclusasi a Taranto il 26.11.1992, i suoi interessi culturali hanno spaziato su una vasta gamma di discipline: dalla biologia marina alla parassitologia, dall’antropologia alla biospeleologia, dall’ecologia alla botanica.

Col nuovo anno  proporremo ufficialmente al Comune di Taranto di chiamare Giardini Renata Fonte lo spazio che abbiamo recuperato e sottratto al degrado.
Maggiori particolari dell’azione di recupero effettuta sono ai link:
http://www.legambientetaranto.it/index.php/attivita-sociali/item/177-volontari-in-azione-messi-a-dimora-più-di-cinquanta-alberi.html/
   http://www.legambientetaranto.it/index.php/vivibilita-urbana/item/238-domenica-29-settembre-inaugurazione-della-piazza-recuperata-da-legambiente-e-centro-servizi-volontariato-un-esempio-di-rigenerazione-urbana-sostenibile.html
 http://www.legambientetaranto.it/index.php/attivita-sociali/item/234-diamo-un-nome-alla-piazza-recuperata-da-legambiente-alla-salinella-partecipa-e-scegli-una-tra-le-sette-candidature-proposte.html/
  Assieme al nome di  Renata Fonte forniremo tutte le indicazioni che ci sono pervenute e gli altri nomi  nomi sottoposti alla città e che riportiamo: un patrimonio di identità da utilizzare.

Antonio Cederna (Milano, 27 ottobre 1921– Sondrio, 27 agosto 1996)  giornalista, ambientalista, politico e intellettuale italiano. Si dedica alla difesa dei centri storici italiani (Roma, Milano e Venezia) dagli sventramenti e dalla speculazione edilizia selvaggia, è a favore della costituzione del Parco dell’Appia Antica a Roma, a rischio cementificazione e della tutela dei parchi nazionali e delle coste valorizzando le zone umide da svantaggiose opere di bonifica. Nel 1955 è tra i fondatori di Italia Nostra. Tra le sue battaglie, quella per la tutela dell’Appia Antica è stata un fil rouge durante tutta la sua esistenza: ad essa ha dedicato più di 140 articoli. 
Laura Conti (Udine, 31 marzo 1921 – Milano, 25 maggio 1993) ‘ambientalista, partigiana, medico e politica italiana, promotrice e rappresentante dell’ambientalismo italiano. Particolarmente interessata ai problemi ecologici, fu tra le prime a introdurre in Italia riflessioni sui problemi dello sviluppo, dei limiti delle risorse, del rapporto tra sviluppo industriale e conservazione della natura;  Ma a farne una figura notoria e di rilievo pubblico fu in particolare la campagna da lei impostata e diretta con grande dedizione ed energia in occasione del tragico disastro di Seveso nel 1976.
Alexander Langer (Vipiteno, 22 febbraio 1946 – Firenze, 3 luglio 1995)  politico, scrittore e giornalista italiano. Le principali tematiche al centro della sua attenzione intellettuale e del suo agire politico furono la situazione dell’Alto Adige e in particolare il rapporto tra le diverse comunità linguistiche; le problematiche internazionali, come il rapporto tra nord e sud del mondo, la situazione dei paesi dell’Europa dell’est e i problemi di convivenza nelle aree di crisi; gli interrogativi sul senso e la dinamica dell’integrazione europea.  Langer dedicò negli ultimi anni della sua vita un particolare impegno alle ragioni della pace nei territori dell’ex-Jugoslavia, segnati dalla guerra. Per fare cessare il conflitto propose l’intervento della comunità internazionale tramite una forza dell’ONU. Il 3 luglio 1995 Langer si tolse la vita nella campagna toscana, nei pressi di Firenze; ai familiari e agli amici lasciò un breve biglietto che recitava: «non siate tristi, continuate in ciò che era giusto»
Gianni Rodari (Omegna, 23 ottobre 1920 – Roma, 14 aprile 1980)  scrittore, pedagogista e giornalista italiano, specializzato in testi per bambini e ragazzi e tradotto in moltissime lingue. Vincitore del prestigioso Premio Hans Christian Andersen (edizione 1970), fu uno tra i maggiori interpreti del tema “fantastico” nonché, grazie alla Grammatica della fantasia, sua opera principale, uno fra i principali teorici dell’arte di inventare storie. Famoso per la sua originalità, attraverso racconti, filastrocche e poesie, divenute in molti casi classici per ragazzi, ha contribuito a rinnovare profondamente la letteratura per ragazzi
Angelo Vassallo (Pollica, 22 settembre 1953 – Pollica, 5 settembre 2010)  il “sindaco pescatore”, ucciso in un attentato di matrice camorristica, tuttora oggetto di indagini da parte della magistratura. Sindaco di Pollica, ricopriva anche la carica di presidente della Comunità del parco, organo consultivo e propositivo dell’ente Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Soprannominato il “sindaco pescatore”, politicamente Vassallo si distingueva per un marcato ambientalismo. Vassallo, il cui comune è stato l’epicentro degli studi sui regimi alimentari mediterranei, si è fatto promotore nel 2009 della proposta, accolta dall’UNESCO nel 2010, di inclusione della dieta mediterranea tra i Patrimoni orali e immateriali dell’umanità. La sera del 5 settembre 2010, mentre rincasava alla guida della sua automobile, Vassallo è stato ucciso da uno o più attentatori allo stato ignoti; contro di lui sono stati esplosi nove proiettili calibro 9, sette dei quali a segno
Piazza Taksim, considerata il cuore pulsante della moderna Istanbul, con la sua stazione della Metropolitana di Istanbul, era in origine il punto in cui venivano raccolte le linee d’acqua principali del nord di Istanbul e da lì si diramavano in altre parti della città. Nel 2013 è il principale luogo di ritrovo per i manifestanti contro il premier turco Erdoğan e la sua scelta di demolire il vicino Taksim Gezi Park per costruire un centro commerciale. Tali proteste si sono poi diffuse anche in altre città della Turchia come reazione spontanea all’eccessiva violenza impiegata dalla polizia turca nel disperdere i manifestanti, trasformando la piazza ed il suo nome nel simbolo delle lotte giovanili turche.

viv@voce

Lascia un commento