TARANTO. Il Comune avrebbe potuto chiudere lo stato di dissesto senza gravare sulle tasche dei cittadini
Un debito di funzionamento e non di finanziamento
Taranto futura e il Codacons sportello tributi, evidenziano alcune illegittimità, come la permanenza dello stato di dissesto del Comune di Taranto; l’aumento del 3,5% dell’aliquota per l’assicurazione RC Auto; l’illegittimità della TARSU 2013, l’illegittimità della convenzione tra Poste Italiane e il Comune di Taranto per il recupero sanzioni amministrative, infine l’illegittimità relativa alle proroghe contratti in materia tributaria. Cambia l’anno ma i problemi aumentano soprattutto dal punto di vista tributario ed amministrativo, poiché l’aumento dell’aliquota andrà a pesare sulle tasche dei cittadini.
Un’altra illegittimità, appunto quella della situazione di permanenza del dissesto del Comune di Taranto. Sono entrati a far parte del dissesto anche i cosiddetti ‘B.O.C.’, buoni ordinari comunali. Il Comune di Taranto aveva la possibilità di chiudere il dissesto dopo cinque anni con la fase straordinaria. L’avvocato Nicola Russo, definisce questo, dal punto di vista tecnico, come un debito di funzionamento e non finanziario: se permane il dissesto, aumentano conseguentemente i tributi per il cittadino. Il Comitato cittadino Taranto Futura e Codacons, hanno intenzione di segnalare il tutto alla Procura della Repubblica, poiché i B.O.C. non sono un debito ma un credito, quindi il comune non è debitore bensì creditore. “Il cittadino oggi paga illegittimamente il massimo dei tributi perché il Comune non si è adoperato per interrompere il dissesto, nonostante la possibilità prevista dalla legge” dichiara Nicola Russo.
Il secondo punto riguarda l’aumento dell’RC Auto da parte della Provincia di Taranto, ritenuto illegittimo, poiché l’aumento massimo dell’imposta, dal 3,5% al 16%, è stato deliberato da giunta provinciale e non dal consiglio, così come previsto dalla legge. Simile la situazione circa il pagamento della TARSU 2013, che il Comune di Taranto ha prorogato approvando un aumento del 10% basandosi sulle tariffe 2012, dunque ritenuto illegittimo, in assenza di una legge di proroga.
Illegittima anche la convenzione tra il Comune e Poste Italiane per il pagamento delle sanzioni amministrative. “Un pagamento illegittimo”, sottolinea l’Avvocato Russo, poiché in assenza di una gara pubblica, il Comune di Taranto non avrebbe potuto sottoscrivere alcuna convenzione con Poste Italiane e aggiunge “Il Comune si è giustificato dicendo che c’erano motivi di urgenza. Il comune doveva seguire la strada della gara pubblica, anziché sottoscrivere direttamente convenzioni”, spiegando che se varia il tributo non si può negoziare, ma occorre la gara pubblica poiché si parla di un nuovo contratto. Assenza di dialogo competitivo e violazione del giusto processo, questo è quanto a cui si oppone il Comitato Cittadino Taranto Futura.
Elena Ricci