SAVA. Se una buca, poco meno di un metro quadrato è costata, al nostro Comune, 250 euro … questo scempio quanto è costato?

SAVA. Se una buca, poco meno di un metro quadrato è costata, al nostro Comune, 250 euro … questo scempio quanto è costato?

Via Aosta. Ovvero, come dilapidare il denaro pubblico savese

Che il paese è una gruviera, è innegabile. Che quasi il 70% delle strade urbane è pieno di buche, è evidente. Che tanti automoblisti stanno chiamando ai danni il nostro Comune per i danni che le medesime procurano alle auto, è un dato di fatto.  

E allora vediamo come vengono chiuse queste buche. Quando vengono chiuse, tra l’altro. Le foto di questo articolo riguardano esclusivamente Via Aosta, zona “Cimitero vecchio”, uno degli ultimi ampliamenti urbanistici del nostro striminzito feudo.  Le diverse foto parlano da sole e, sembra, che non abbiano bisogno di particolari commenti. E’ opera … d’arte!  

Tracce di nuovo asfalto applicato su di una stradina che sembra un tratturo di campagna. Pozzanghere dapertutto. Fondo stradale bagnato dalla pioggia caduta la scorsa domenica. Insomma una strada che avrebbe dovuto avere ben diversa sistemazione e valutazione nel momento in cui si sarebbe dovuto operare. Ma si è vista mai chiudere, in genere, una buca o un tratto stradale con il fondo dello stesso bagnato? Difficilmente questo. Ma a Sava è possibile questo. Certo che è possibile.

E la lode è da dare alla dirigenza amministrativa IAIA che a quanto pare di tecnica forse capisce solo che quattro più quattro fa otto. E lo speriamo bene che faccia otto! Ma forse la logica delle cose, per chi gestisce questo comparto amministrativo, è soggettiva. E quindi non esiste un modo universale per trattare simili tematiche. Va bene … aspettiamo di vedere gli importi di questi lavori, su Via Aosta. Tanto, non ci vuole molto a vederli divelti alle prossime pioggie. In alcune foto che pubblichiamo di seguito a questo articolo già comincia a vedersi qualcosa …

E già, è denaro pubblico, non è denaro di chi amministra. Fosse di questi ultimi sarebbe ben diverso ed avrebbero avuto più rispetto dello stesso. Come ben diverso sarebbe stata la sistemazione di questi tratti di strada da fare in condizioni climatiche, e di fondo, ben diverse da quelle odierne. Sava è diventata  una vera “culapasta”, grazie anche all’amministrazione IAIA. E, su tutto, a quel pozzo di scienza che ha autorizzato questi lavori, in queste condizioni del fondo stradale!

Giovanni Caforio

viv@voce

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