MANDURIA. Censum e le cartelle pazze: la storia infinita …
Manduria Migliore: “Torniamo, nostro malgrado e dopo alcuni mesi, a parlare del servizio riscossione tributi comunali, della ditta CENSUM e delle cartelle pazze, relative questa volta alla TARSU, che in questi giorni affollano nuovamente le cassette postali dei manduriani”
A quanto pare i “piccoli disservizi” denunciati dalla società e causati, a suo dire, dai dati errati trasmessi dal Comune di Manduria, non sono terminati, tutt’altro. Ci siamo visti recapitare infatti cartelle esattoriali relative alla TARSU 2008, tutte rigorosamente datate e spedite 31/12/2013, ultimo giorno utile prima della prescrizione del diritto a riscuotere l’imposta. Visto che la legge concede agli enti ben cinque anni per accertare e riscuotere i tributi non pagati è quantomai singolare ed ironico che ciò avvenga il 1.825esimo ed ultimo giorno, ma ciò rientra purtroppo nella normalità a cui la burocrazia fiscale italiana ci ha abituato.
Quello che riteniamo inammissibile è che continuino imperterrite ad essere notificate imposte errate nell’importo, nella base imponibile o addirittura nel merito. E, visto che abbiamo notizia di tantissimi contribuenti che hanno già pagato i bollettini che si sono visti recapitare, non v’è dubbio che l’operazione abbia economicamente i suoi vantaggi sia per l’Amministrazione Comunale che per la società di riscossione, ma il punto ovviamente non è questo. Una serie di “errori” a catena come questa pone un serissimo problema di iniquità che nessuno, a nostro avviso, può ignorare.
Se infatti da una parte vi sono contribuenti avveduti che in proprio, dedicando una giornata altrimenti lavorativa, o dando incarico ad un professionista, che emetterà giusta parcella per il lavoro svolto, demoliscono facilmente le mal riposte pretese dell’Ente e dell’esattore, vi è d’altro canto tutta una platea numerosissima di cittadini che non vengono messi nella possibilità di difendersi. Non tutti infatti sono in grado di leggere ed interpretare una cartella esattoriale o sono nella condizione di pagare qualcuno per farlo. Ed il centro nevralgico della vicenda è proprio questo. Non è possibile né onorevole che in questo periodo di profonda e per alcuni disperata crisi economica chi dovrebbe rappresentare le istituzioni, ed avere quindi il sacrosanto obbligo di tutelare i propri concittadini, assista passivamente a questa ennesima ingiustizia compiuta nel suo nome a carico, come al solito, della fascia debole della cittadinanza.
Noi di Manduria Migliore siamo e saremo sempre per la libera iniziativa e crediamo profondamente nelle grandi capacità imprenditoriali private che esistono dentro e fuori i confini cittadini, ma ciò non significa avallare richieste di riscossione, alcune di dubbia legittimità, avanzate da una società che opera, tra l’altro, in regime di concessione pubblica e pertanto tenuta ad un comportamento di ancor maggiore diligenza di quella ordinaria.
Dovere nostro riteniamo sia quello di evidenziare e stigmatizzare ciò che riteniamo inammissibile ed i fatti sin qui descritti lo sono senz’altro.
Dovere di una giusta e capace Pubblica Amministrazione sarebbe fare in modo che questi fatti non si verificassero o, quantomeno, fornire supporto concreto e gratuito ai cittadini vessati dal problema.
Pertanto chiediamo che l’Amministrazione Comunale smetta di essere silente e provveda a verificare immediatamente questa ennesima questione che, ancora, tocca le menti e le tasche di tutti noi concittadini.