Lizzano e Pulsano. Due eventi di arti marziali

Lizzano e Pulsano. Due eventi di arti marziali

 Il primo, sabato 1 febbraio. Il secondo domenica 2 febbraio

Il maestro Bruno Pozzessere che ha cominciato a “giocare” con le arti marziali a due anni nel 1957,  ha organizzato due eventi di particolare importanza per le arti marziali. Il primo, sabato 1 febbraio alle ore 16 presso la sua storica palestra Dojo Sensei in via Adige15 aLizzano dove risiede la sua scuola ginnico sportiva fondata nel 1975. Si tratta del seminario di Savate o Boxe de Rue e Krav Maga. In questa occasione, Bruno Pozzessere si esibirà con il Guanti d’oro di Savate, professore Giorgio Alì, per la prima volta al Sud-Italia.  Il secondo evento è per domenica 2 febbraio. Alle  ore 9 e 30 avrà inizio la 39° edizione della Coppa Dojo Sensei al Palasport di Pulsano, campionato nazionale di Kick Boxing, Savate e Karate, valido per il titolo italiano Fiksa ENBF.

La Boxe de Rue riavviata per la prima volta in Francia diversi anni fa dal lavoro infaticabile del savateur e addestratore militare Robert Paturel, ritrova oggi spazio in Nord-Italia per opera di due veterani savateur, Renato Manusardi e  Giorgio Alì, ora con  quest’ultimo, anche al Sud, come già detto, in esibizione sabato pomeriggio a Lizzano, per la prima volta, grazie a Bruno Pozzessere. Costoro continuano nei tempi odierni l’esperienza di difesa personale del compianto maestro Arrigo Manusardi (1902-1967), il quale, tra l’altro, appare immortalato nel logo registrato della “Boxe de Rue – Scuola Alì e Manusardi”, mentre sferra un calcio alla mascella di un aggressore dopo aver rapidamente deviato la sua pistola, a testimonianza di una tradizione marziale e di difesa personale che si protrae da più generazioni di maestri. 

È  nel 1908 che Giovanni Franzoni forma una squadra e una scuola di boxe francese Savate presso la”Società Ginnastica Goffredo Mameli”, avvalendosi di due ottimi allenatori: Adriano Peirè ed Eugenio Salveneschi. 
Nel 1950 a Genova, Guido Cafferata, ottimo atleta e preparatore atletico della Mameli, ha rilanciato con Lazzaro Delfino della “A. Doria” la Savate italiana, anche se ognuno è alla guida della propria scuola con un dualismo tra le due società rimasto grande. Ciascuno pensa di praticare la vera Savate e si arriva persino a denominare gli stessi colpi con nomi differenti. 
Negli anni Cinquanta si affermano nuovi campioni. Tra gli allievi di Cafferata citiamo Pierino Foschi, Renato Tazzioli, Carlo Fasini, i fratelli Puppo, Narciso Olcese, divenuto in seguito ottimo arbitro, e Giorgio Messina. 
Nel 1961 la guida della Mameli venne affidata al Maestro Giorgio Messina.

La prima competizione ufficiale di Savate del dopoguerra ha luogo nel 1963. Successivamente gli eventi sportivi crescono e le palestre si moltiplicano. Nel 1976, Franco La Barbera  diventa Campione Europeo nei pesi leggeri.

Il Krav Maga è invece un sistema di combattimento ravvicinato e di autodifesa di origine israeliana, ma nato in ambienti ebraici dell’Europa centro-orientale, sviluppatosi nella stessa Israele durante la prima metà del XX secolo. Come dice la stessa parola, krav maga, in ebraico moderno, significa letteralmente “combattimento con contatto/combattimento a corta distanza”.

Nacque grazie all’ufficiale dell’esercito israeliano, Imi Lichtenfeld, esperto in tecniche di lotta occidentali. L’esigenza era quella di sviluppare un sistema di combattimento efficace ma rapido da apprendere, al fine di addestrare le neonate forze speciali israeliane. L’esperienza personale di Lichtenfeld influenzò pesantemente lo stile e la filosofia del Krav Maga. Costui  grande ginnasta, pugile e campione di lotta libera, alla base teorica aggiunse una grande esperienza di lotta di strada, maturata in una gioventù in parte passata a lottare per la vita nei vicoli del suo paese natale, allora occupato dai nazisti.

Il risultato della sua opera fu un sistema di combattimento semplice ed efficace, nato appunto per essere appreso in breve tempo. Questo punta proprio alla neutralizzazione del nemico prima che questi possa diventare una minaccia, con un mix di tecniche che vanno da pugni a leve articolari, a calci e proiezioni. Punta prevalentemente a zone vitali del corpo quali: genitali, carotide, occhi e così via. A ciò si aggiunga la grande attenzione che riveste la preparazione per fronteggiare nemici armati, anche di armi da fuoco. Le tecniche di Krav Maga trovano oggi particolare riscontro ed applicazione nel campo degli operatori della sicurezza, forze armate e dei corpi di polizia. Oltre che in Israele, esso è ormai diffuso in tutti paesi del mondo, dando vita a numerose scuole.

“Il Krav Maga oggi si rivolge a tutti. È stato infatti adattato anche per un utilizzo in ambito civile, rendendolo praticabile anche da donne come efficace antistupro e ragazzi, al fine di permettere a ogni persona di muoversi liberamente in qualsiasi ambiente e contesto” ci ha riferito il maestro Bruno Pozzessere. Per informazioni telefonare al numero 389 – 19.43.152.

Vito Piepoli

viv@voce

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