Intervento su Querelle tra assessore regionale Silvia Godelli e vicepresidente Provincia Lecce Simona Manca dell’Orchestra ICO della Magna Grecia

Intervento su Querelle tra assessore regionale Silvia Godelli e vicepresidente Provincia Lecce Simona Manca dell’Orchestra ICO della Magna Grecia

No a guerre fratricide tra le ICO pugliesi, si a una cultura interprovinciale di respiro europeo

Al mio rientro in Italia da impegni professionali all’estero, leggo di una querelle con protagoniste la vicepresidente della Provincia di Lecce, Simona Manca, e l’assessore regionale alla Cultura Silvia Godelli.

Confermo quanto afferma l’assessore Godelli: da nove anni la Regione Puglia finanzia in egual misura le tre ICO pugliesi con 120.000 euro l’anno, con buona pace di chi, anche sindacalista, rimpiangendo un ormai lontano passato in cui gli organismi pubblici ricevevano risorse “a pioggia” slegate dalla produttività, vorrebbe che le istituzioni pubbliche fossero solo “postifici”.

Questo è un passato che non tornerà più. E allora per fronteggiare la crisi bisogna adottare nuovi modelli gestionali più flessibili in grado di contenere i costi del personale e di produzione, elaborare strategie artistiche che valorizzino le coproduzioni e le sinergie tra istituzioni similari e che, nell’allestimento delle stagioni concertistiche, siano in grado di misurarsi con i nuovi interessi del pubblico, perché promuovere la cultura è avvicinare e coinvolgere tanti cittadini, non organizzare concerti per i soliti cinquanta fedelissimi.

Da anni questo avviene nell’Orchestra ICO della Magna Grecia che realizza ogni anno circa 35 produzioni con 85 concerti in Italia e all’estero.

In pratica chi gestisce un organismo artistico oggi deve essere manager, non mero gestore di ingenti risorse piovute dall’alto. Questo è l’unico modo anche per garantire un futuro al “comparto cultura” e, in vista dello scioglimento delle Province italiane, anche all’Orchestra ICO Tito Schipa di Lecce.

Bisogna smettere di ricercare lotte fratricide per cercare di strappare qualche migliaio di euro a un’altra ICO, una miope guerra tra poveri che non garantisce un futuro a nessuno, e invece bisogna cercare di “fare sistema”, come auspicato proprio da Silvia Godelli, creando un network che aumenti il pluralismo facendo interagire le diverse istituzioni culturali pugliesi valorizzandone le particolari specificità.

Bisogna, per esempio, enfatizzare le collaborazioni già esistenti tra le tre ICO pugliesi, come hanno fatto le ICO di Bari e di Taranto che sono arrivate persino a suonare in concerto assieme!

Bisogna realizzare un tavolo di concertazione in cui si elaborino progetti che vedano il coinvolgimento di diversi attori culturali, non solo delle tre ICO, progetti che, per esempio, così sarebbero stati in grado di intercettare i finanziamenti del progetto strategico ICE (Innovation, Culture and Creativity for a new Economy) promosso dalla Regione Puglia

Di una tale azione sinergica se ne avvantaggerebbero tutti gli attori dei territori interessati, culturali e non, penso alla candidatura di Lecce a Capitale europea della Cultura che potrebbe presentarsi non come teatro di un’attività culturale di livello cittadino, per quanto di spessore significativo, ma come crogiuolo in cui si fondono le attività di tantissimi organismi culturali di un ampio territorio interprovinciale.

Questa è sicuramente una visione della cultura di respiro europeo, un visione che permetterebbe a tutti di dare un importante contributo alla candidatura di Lecce a Capitale europea della Cultura 2019.

M° Piero Romano

Direttore artistico Orchestra ICO Magna Grecia Taranto

viv@voce

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