TARANTO. Donna accoltellata e coperta di benzina
Dialogo tra sessi, conflitto e e tentato omicidio
Ieri a Taranto, dopo mezzogiorno, si è consumata l’ennesima violenza su una donna, l’ennesima tragedia nella quale, un uomo di 51, Cosimo Ottaiano, ha accoltellato e poi, ancora insoddisfatto nella sua brutalità, coperto di benzina, la sua compagna di 42 anni, dandole fuoco. La donna, nonostante le violenze, è riuscita, affacciandosi al balcone, a chiedere aiuto. L’uomo è stato arrestato dai carabinieri e la donna è ora ricoverata nel reparto grandi ustioni dell’ospedale Perrino di Brindisi.
Ancora un conflitto di coppia trasformato in un tentato omicidio, ancora un rapporto d’amore tra due persone che diviene un ambito di crisi o che tristemente si avvia al suo declino definitivo. Non si è riusciti, anche in questo caso, a trovare le parole, sebbene concitate o esasperate, per sviluppare un confronto civile, accettando, pur con presumibile difficoltà, una qualunque soluzione o rottura obbligata e dolorosa.
C’è stato un tempo, parliamo degli anni 70, in cui i rapporti uomo donna si erano modificati in modo netto, rompendo, quasi in modo rivoluzionario, con un passato di atavica sopraffazione, avvallata da leggi ingiuste e che riflettevano, l’idea di un mondo femminile subalterno e relegato, unicamente, all’accudimento della famiglia. L’uomo era stato, sino ad allora, l’unico riferimento decisionale nell’ambito del nucleo familiare, della coppia e della società.
Gli anni 70 erano stati determinanti sia per i movimenti femministi che per quelli studenteschi, creando in fretta un dialogo paritario, almeno apparente, almeno di principio, tra i due sessi. Gli studenti, comiciarono a convivere nella parità uomo donna all’università e nella scuole. I più giovani, anche in altri settori della società, cercarono di adeguarsi al nuovo sistema ancora vacillante, ma forse ineluttabile.
Le leggi in favore delle donne, invece, sono state modificate con maggiore ritardo, come il delitto d’onore, abolito solo negli anni 80 e che ancora, probabilmente, è radicato nell’inconscio di un genere, quello maschile, che per molto tempo, ha avuto il sostegno di tutto il sistema sociale. Ma come poteva non avere l’appoggio di una società strutturata da una gerarchia costituita solo da uomini?
Le donne oggi hanno un’identità ed una capacità al dialogo, ma anche alla combattività dialettica che può creare al partner più impreparato o non particolarmente attrezzato culturalmente, problemi serissimi nell’accettare il conflitto o addirittura il semplice confronto. Ma è davvero così massiccio il confine, tra lo scambio verbale, la litigiosità nelle ragioni diverse e la violenza fisica? Molte donne conoscono benissimo quelle terre di confine, sanno quanto tempo s’impiega ad attraversarle e quanto ci vuole a tornare indietro cercando una via di scampo. Solo, non riescono sempre a prevedere che quella via possa essere un vicolo cieco.
MARIA LASAPONARA