Sava. CIMITERO COMUNALE: CAPPELLE FUNERARIE INTERRATE. PROBLEMI IGIENICO AMBIENTALI E PERICOLO PER L’INCOLUMITA’ PUBBLICA
Sopralluogo del personale tecnico sanitario dell’ASL
A distanza di pochi giorni dal sopralluogo e successiva richiesta di messa in sicurezza della 2^ cappella dei Combattenti Reduci di Guerra, in seguito ad un mio esposto con il quale lamentavo le precarie condizioni in cui versano le diverse sepolture interrate nella parte sottostante le cappelle funerarie private, impregnate di umidità, maleodoranti e sprovviste di sistemi di sicurezza, Personale Tecnico Sanitario dell’ ASL di Manduria Servizio Igiene e Sanità Pubblica è ritornato all’interno della vecchia area cimiteriale comunale.
Le precarie condizioni igienico sanitarie e la mancanza di sicurezza delle “cavità” in cui sono tumulati i defunti da me denunciate, sono state accertate e attestate in una nota dettagliata nota del 22 c.m.(allegata) a firma del Dirigente Medico SISP U.O. di Manduria Dr. Giuseppe PRETE indirizzata al Sindaco e al Dirigente Responsabile dell’ UTC del Comune di Sava. Nella nota tra l’altro si legge: “rilevati i gravi inconvenienti igienico sanitari alle sepolture e ai cittadini visitatori al fine di scongiurare ogni pericolo per la salute e l’incolumità pubblica si invitano le SS.LL. ognuno per la propria competenza, a voler porre in essere e comunque in tempi brevi, tutti gli interventi tecnici mirati alla eliminazione definitiva agli inconvenienti igienico sanitari riscontrati nonché la messa in sicurezza delle scale di accesso”.
Ma se “Sparta piange Atene certo non Ride”! Che dire dell’ “ex antico monumentale”
Cimitero (sconsacrato) risalente all’ anno 1500? Di quest’area cimiteriale che si estende per circa 5000 mq. in aderenza a delle abitazioni civili tra le vie Trentino, Friuli e Abruzzo, me ne sono già occupato nel lontano ottobre del 2009 quando, dopo aver chiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco, il Comando provinciale di Taranto con proprio Verbale del 20 ottobre (allegato) trasmesso tra gli altri anche all’allora Sindaco Maggi, ai fini della salvaguardia della pubblica e privata incolumità ne chiese la “messa in sicurezza in modo permanente”.Sono trascorsi circa 5 anni da all’ora e la situazione di pericolo per la salute e la pubblica incolumità permane! Pur essendoci dei cartelli con la scritta “Pericolo di Crollo”, il perimetro in parte in conci di tufo e in parte con recinzione metallica, presenta dei varchi dai quali spesso gruppi di ragazzi accedono all’interno dell’area un tempo adibita a sepoltura. Detta area, in parte trasformata in discarica di rifiuti oltre a presentarsi in pessime condizioni di degrado ambientale ed igienico sanitario, costituisce un serio e grave pericolo rappresentato dalla presenza di profonde buche sul piano calpestio in parte ricoperte da vegetazione alla quale per “gioco” viene appiccato il fuoco.
Mi domando (e si domandano i residenti delle vie vicine all’ex cimitero): considerato che l’area cimiteriale è di proprietà comunale, l’incuria in cui versa non è forse da attribuire all’inerzia degli amministratori pubblici e ai preposti che per i compiti d’istituto ricoperti dovrebbero vigilare sulla sicurezza dei cittadini?
Anticamente i morti venivano seppelliti nelle rispettive chiese parrocchiali. Poi, in seguito ad un editto di Napoleone Bonaparte, fu vietata la sepoltura nelle chiese e furono istituiti i cimiteri lontani dai centri abitati. A Sava sorse questo ex cimitero, distante circa 2 km. dal centro abitato tra la strada provinciale per Manduria e quella per Uggiano Montefusco, che conservava le stesse caratteristiche di sepoltura che venivano usate prima e cioè specie di fosse comuni scavate nella roccia dove si calavano le salme sovrapponendole le une alle altre. In detto cimitero sorsero anche poche cappelle private con al piano calpestio ampie ( buche e sulle pareti quel che resta dei pregevoli affreschi. Successivamente col progredire degli accorgimenti igienici si notò che detto sistema di inumazione presentava gravissimi inconvenienti tra cui quello di completa impraticabilità in seguito al disfacimento delle casse e quindi i cadaveri in avanzato stato di putrefazione erano causa di gravi infezioni soprattutto per coloro che vi agivano per mestiere. Così sorse l’ attuale “nuovo cimitero”, il vecchio andò in disuso.
Nell’anno 1960 (Sindaco Buccoliero), per iniziativa dell’allora assessore alla sanità Dott. Leonardo Gigante, visto lo stato di completo abbandono in cui era tenuto il vecchio cimitero e gli atti di vandalismo che nello steso venivano consumati, fu fatta una deliberazione per asportare tutti i resti mortali ivi giacenti nel “nuovo cimitero” comunale. Negli anni ’80 fu fatta una nuova delibera con la quale si rendeva libero il suolo del “vecchio cimitero” che poteva essere usato per gli usi cui il Comune avesse creduto opportuno destinarlo. Purtroppo sembra ormai che questo luogo, che ancora oggi sarebbe dovuto essere un luogo di rispetto, continuerà a versare in totale stato di abbandono nell’indifferenza più assoluta da parte di chi già da tempo sarebbe dovuto intervenire per preservarlo dagli atti vandalici. Se nessuno interverrà, oltre a rappresentare un pericolo costante per l’incolumità di coloro che avventatamente vi si addentrano, continuerà ad essere un punto di riferimento per lo scarico dei rifiuti e un ottimo habitat per insetti, ratti, topi serpenti e altri animali nocivi alla salute dell’uomo (soprattutto per i cittadini residenti nelle immediate vicinanze).
Mimmo CARRIERI