Le Acli di Taranto donano 15 defibrillatori alla città con i fondi del 5xmille
Quando un defibrillatore può salvare una vita
Una bellissima iniziativa quella presentata stamane dal Dottor Mario Balzanelli, dirigente del 118 di Taranto, alla presenza del Presidente dell’Ordine dei Medici di Taranto Cosimo Nume, del Prefetto Dottor Umberto Guidato, e del Presidente delle Acli provinciali Aldo La Fratta.
Combattere il mostro dell’arresto cardiaco improvviso, crudele episodio che colpisce ogni fascia di età. Questo è lo scopo del progetto “Ribatti – per una città cardioprotetta”, che grazie alla grande sensibilità delle Acli, vedrà la città dotata di ben 15 defibrillatori, e non solo! Le Acli provvederanno inoltre, ad organizzare corsi di formazione per diffondere le nozioni base di primo soccorso.
Un’iniziativa che coinvolge tutta la città, Taranto, dove la speranza spesso sembra essere perduta per strada, e dove la sopravvivenza è un fattore da un po’ di tempo sospeso nel limbo del dubbio. “Salvare chi ci sta affianco, è come salvare noi stessi”, è proprio con questo spirito e con immenso orgoglio che il Dottor Balzanelli spiega quanto sia importante conoscere, perché “conoscere” permette di salvare una vita. “Bisogna educare la popolazione a stabilire una linea netta tra la vita e la morte”. In Italia, ogni anno, 60.000 persone sono stroncate dall’arresto cardiaco, 8 persone ogni ora. Non è un defibrillatore in sé che salva la vita, quanto la conoscenza dello strumento. E’ questo il punto cardine: costruire un modello di società civile che sappia utilizzare queste preziose strumentazioni, perché la sanità appartiene ai cittadini.
Per realizzare una città cardioprotetta, spiega il Dottor Mario Balzanelli, occorre fare i conti con gli spazi e con i tempi, effettuando uno studio tridimensionale che soddisfi le esigenze di chi si trova in difficoltà. E’ proprio il tempo che fa la differenza, poiché in caso di arresto cardiaco, scorrono quattro minuti di tempo fondamentali, durante i quali saper praticare un massaggio cardiaco, in attesa del defibrillatore, si configura come possibilità valida di sopravvivenza.
In tutta Europa queste nozioni e questi standard temporali sono ben radicati, in Italia purtroppo, siamo ancora molto indietro, e nonostante ciò, il Dottor Balzanelli con immenso orgoglio annuncia che a fronte della media nazionale di sopravvivenza pari all’8,4%, Taranto sfiora l’8,05%. Un ottimo risultato, indice di una squadra a cui sta a cuore (ed è il caso di dirlo) la salute dei cittadini. Proprio a tal proposito Balzanelli, ricorda ai presenti, il recente episodio di un ragazzino di quattordici anni, il quale durante una partita di calcetto si è accasciato poiché colpito da un arresto cardiaco improvviso.
Questo ragazzino oggi, grazie alla competenza e tempestività dei medici e degli operatori di “Taranto Centro”, è vivo e sta benissimo, nonostante la diagnosi di una grave cardiomiopatia. Il Presidente Acli Aldo La Fratta, spiega che non è stata difficile come idea, quella di destinare i fondi del 5xmille all’acquisto dei defibrillatori, e lo spiega con grande commozione e devozione nei confronti degli angeli del 118, che con dedizione e spirito di sacrificio ogni giorno contribuiscono a salvare migliaia di vite.
Il presidente La Fratta cita una frase di San Francesco di Sales: “Chi salva il cuore dell’uomo, salva l’uomo intero”, grande sensibilità quella delle Acli che contribuiranno a salvare culturalmente e socialmente i cuori che il 118 salva clinicamente. Grande approvazione è stata mostrata anche dal Prefetto di Taranto, il Dottor Umberto Guidato, il quale racconta, di essere preso e vicino alla questione, poiché figlio di un medico cardiologo, congratulandosi con il personale del 118 per il servizio che ogni giorno garantiscono alla città.
Anche il presidente dell’Ordine dei Medici, il Dottor Cosimo Nume, assicura la sua collaborazione come istituzione e come medico, recependo l’iniziativa come un qualcosa di importanza fondamentale. Effettivamente, rendere Taranto una città cardioprotetta, le dà una marcia in più, da ogni punto di vista. Perché salvare una vita, oggi a Taranto, è fondamentale.
Elena Ricci