TARANTO. Le battaglie legali dell’avvocato Russo a tutela dei cittadini continuano
Esposti in Procura per il Comune di Statte, SOGET e questione trasporto malati oncologici
“Ci sono molte cose da fare in una città in cui la legalità è diventata un optional” non usa mezze parole l’avvocato Nicola Russo per fare il punto di alcune situazioni, in merito alle quali è intervenuto come rappresentante del Comitato Cittadino Taranto Futura.
Tre sono gli esposti presentati al Procuratore della Repubblica, inerenti alcune situazioni, che a dire dell’avvocato, presentano delle anomalie. Partiamo dal Comune di Statte, che a quanto si evince dall’esposto argomentato stamani in conferenza stampa, pare non abbia fatto pagare per anni all’industria Ilva, l’imposta cosiddetta ICI, in riferimento agli impianti insistenti nel territorio comunale.
Oltre a chiedere la verifica del pagamento per l’imposta comunale immobili, l’avvocato Russo chiede anche conferma dell’avvenuto pagamento della TARSU, in quanto i residui di produzione o di consumo industriale, sono da considerare rifiuti a tutti gli effetti.
Un’altra anomalia portata all’attenzione della Procura dall’Avvocato Russo come sportello CODACONS riguarda la SOGET, la quale nonostante non possa più esercitare in base alla convenzione del 21 dicembre 2012, ancora oggi prosegue in un’attività di riscossione non legittimata.
Anche in questo caso è stata presentata una denuncia per usurpazione di funzione pubblica, in quanto non vi è una proroga per la SOGET da parte del Comune. Per rispondere alle lamentele dei cittadini, che si sono ritrovati a pagare molto spesso cifre elevate, Russo annuncia una richiesta di rimborso per tutti coloro i quali hanno già pagato.
Ma non finisce qui. Un’altra annosa vicenda è quella che ultimamente ha come doppiamente tristi protagonisti, i malati oncologici. Un’altra battaglia questa, che l’Avvocato Russo conduce, fortemente fiducioso nella giustizia, al fianco di cinque operatori tecnici autisti interessati. Una querela anche in questo caso, presentata in Procura, per rivalersi nei confronti di chi ha procurato l’interruzione del servizio.
Stiamo parlando di un servizio “extra”, se così possiamo definirlo, adibito al trasporto dei malati di cancro. Un servizio che nella città di Taranto ha una valenza fondamentale, considerato l’alto tasso di tumori, a causa delle tanto intricate questioni ambientali che oramai tutti conosciamo. A dire dei denuncianti, c’è un velo di mistero intorno a un fondo di 650.000 euro, stanziati dalla Regione Puglia nel 2012, e destinati a tale servizio.
Di questi fondi ad oggi non si hanno notizie, a parte quanto affermano i denuncianti, ovvero che queste somme siano state in parte utilizzate per integrare nell’organico dell’Azienda Sanitaria Locale di Taranto, 39 operatori assistenziali, figure professionali normalmente previste nella pianta organica, spiazzando così un servizio di estrema importanza sociale e sanitaria, come quello del trasporto malati oncologici, creando non pochi disagi, in primis ai malati stessi, in secondo luogo ai tecnici autisti rimasti senza lavoro.
L’appello è quello di un immediato ripristino del servizio; un appello rivolto a tutti gli organi istituzionali, e che è stato centro recentemente di manifestazioni. La domanda è sempre e solo una da parte degli operatori: che fine hanno fatto questi soldi?
Elena Ricci