Angelino Alfano e i vertici nazionali delle Forze Armate a Taranto per parlare di sicurezza dopo il triplice omicidio di Palagiano
“Il sangue innocente versato non resterà impunito. Lo Stato c’è e combatterà il crimine”
E’ ancora tutto capire sul triplice omicidio della scorsa settimana sulla SS 106 nei pressi dello svincolo per Palagiano, dove a perdere la vita sono stati Cosimo Orlando di 43 anni, Carla Maria Fornari di anni 31 e il figlio di quest’ultima, il piccolo Domenico Petruzzelli di soli 3 anni. L’ennesima strage che rende dall’inizio dell’anno, il territorio ionico triste protagonista. E’ proprio per questo motivo che il Ministro degli Interni Angelino Alfano seguito dal Vice Ministro Filippo Bubbico e da tutti i vertici nazionali delle Forze Armate, si è recato a Taranto questa mattina, presso il Palazzo del Governo, per discutere sulle nuove misure di sicurezza nell’ambito del comitato di sicurezza pubblica, da attuare nell’arco ionico, al fine di ridurre il più possibile tragici eventi di questo genere. Il Ministro Alfano mostra piena vicinanza alla città; la parola d’ordine è “sicurezza”, e “la presenza dello Stato è indiscutibile”.
“E’ stato versato sangue innocente. E questo sangue innocente non può restare impunito” dichiara Alfano e prosegue “Lo Stato non può stare fermo. Dobbiamo fare di tutto e siamo sulla strada giusta”.
Dura la posizione del Ministro degli Interni, il quale informa la stampa circa le nuove metodiche che saranno attuate per quanto riguarda l’ordine pubblico e pubblica sicurezza, discusse al tavolo di lavoro, alla presenza del Procuratore di Taranto Sebastio; Procuratore Cataldo Motta, e Procuratore generale Vignola. Il lavoro di squadra prevede un piano di sicurezza attagliato al territorio tarantino: saranno inviati 83 uomini tra polizia e carabinieri (inizialmente ne furono annunciati 60, ma grazie alla collaborazione dell’Arma dei Carabinieri c’è stato l’incremento di altre 23 unità operative); saranno impiegati nel campo il raggruppamento operativo speciale, i cosiddetti R.O.S per quanto riguarda l’Arma dei Carabinieri, e lo SCO, Servizio Centrale Operativo, per quanto riguarda la Polizia di Stato.
Il lavoro delle forze armate è dunque avviato, e Alfano dichiara che lo Stato dimostrerà di essere più forte nei confronti di chi vuole creare sfiducia nei cittadini.
Seguire la pista della droga. Questa è un’altra prerogativa fondamentale del nuovo piano di pubblica sicurezza, poiché come spiega il Ministro, da questa possono conseguire altri crimini.
Maggiore attenzione anche sulla scarcerazione dei detenuti, con un’attenta analisi sul profilo degli scarcerati e degli scarcerandi: “dobbiamo impedire che le carceri si svuotino per riempire i cimiteri”. Sarà attuato un piano analitico accurato basato sulla georeferenziazione dei reati, compiendo appunto uno studio intensificato che riguarda tutti i comuni della provincia. Nel frattempo a Taranto si attendono i rinforzi, ovvero le 83 unità appartenenti ai nuclei operativi speciali, che a dire del Ministro degli Interni, arriveranno presto in città e sono destinati a restarci. Il lavoro della Magistratura, dei vertici militari e non, è un punto sul quale Alfano ripone grande fiducia, ripetendo più volte “che siamo sulla strada giusta”, e che lo Stato vincerà questa ennesima battaglia, contrastando tali crimini. Per il momento, ancora non è del tutto chiara la matrice dell’agguato di Palagiano, sicuramente sussiste l’aggravante mafiosa, ma ancora non è assodato che si tratti di un vero e proprio delitto di mafia. Il Ministro annuncia che saranno seguite tutte le piste, con occhio particolare allo spaccio di sostanze stupefacenti, intensificando i controlli atti a contrastarne i traffici. Taranto adesso piange una piccola vittima innocente, il piccolo Domenico Petruzzelli, stesso nome del padre, anch’egli ucciso nel 2011 in un agguato. I funerali delle vittime probabilmente saranno celebrati nella giornata di domani “Non saranno funerali di mafia” si apprende, sarà coinvolta l’intera cittadinanza.
Elena Ricci