Taranto. ASPETTANDO IL FESTIVAL DELLO SCORPIONE
L’ansia e l’attesa delle informazioni sull’evento sono motivate dalle aspettative di tutti quelli che amano la musica
Qualche giorno fa, al Caffè Letterario Cibo per la Mente, in via Duomo a Taranto, si è svolta la Conferenza Stampa sull’evento musicale che più contraddistingue le serate d’agosto ormai da due anni; parliamo del Festival dello Scorpione, dedicato alla musica popolare, etnica, alle contaminazioni di altre culture e a tutta quella musica che è tradizione, ricerca, progettualità ed elaborazione tra vari elementi.
Direttore artistico ed ideatore del Festival è Mimmo Gori, presidente di RECO- RECO- HUB, musicista, artista, percussionista, da anni proteso verso una ricerca musicale legata alle origini della nostra terra, alla musica tradizionale, popolare e non solo, al rapporto interdisciplinare tra musica, poesia, cultura e, soprattutto, mosso da una passione ed un ardire straordinari nel voler riproporre la città di Taranto nella veste che più le spetta, guardando al suo glorioso passato, ma anche all’infinita varietà di costumi, tradizioni, canzoni che certamente contrastano invece con quel linguaggio che evoca solo amarezza, declino, torpore, abuso e distruzione.
L’ansia e l’attesa delle informazioni sull’evento sono motivate dalle aspettative di tutti quelli che amano la musica. A Carosino si è svolta l’edizione 0 del Festival dello Scorpione e poi la prima edizione con una riuscita formidabile ed un consenso popolare enorme: tutto senza alcuna sponsorizzazione.
Spiega Mimmo Gori “la ricerca di suoni e di sapori che richiamano il mondo a cui apparteniamo, tutte quelle incredibili vite delle terre salentine e delle province che circondano Taranto, restano nelle radici di tutti, ma nella città, invece, si era interrotto bruscamente quel patrimonio culturale immenso, per le vicissitudini economiche; l’accellerazione industriale immediata ha scardinato, in modo quasi violento, le tradizioni locali sia di tipo economico che di tipo culturale e sociale”.
Tutti, anche nella provincia, sperarono in uno sviluppo economico rapido, abiurando soprattutto ad un sistema di valori e di piccole economie che invece avrebbero potuto andare in un’altra direzione: quella giusta.
“Dunque – afferma Mimmo Gori – l’obiettivo del Festival delle Scorpione e di chi c’è intorno, è quello di ricomporre i rapporti culturali come il teatro, la musica, di recuperare l’ambiente. Il festival non ha colore politico, ma si è valso della partecipazione di associazioni di volontariato, di artigianato e musica, nella scorsa edizione. Taranto ha la sua musica tradizionale, le sue poesie e le sue storie, i canti ed il museo etnografico ne attesta la valenza; la vasta documentazione è al palazzo Pantaleo: documenti fotografici, cartaceo, laboratori e studi. Vogliamo creare, anzi lo facciamo già, un Laboratorio Permanente”.
E a questo punto l’ideatore del Festival ci presenta alcuni suoi collaboratori che, di ricerca e di musica, se ne intendono nel modo accademico e nel modo sperimentale insieme.
Ci presenta Guido Sodo, maestro concertatore dell’edizione 2014, musicista chitarrista che da sempre si interessa di musica antica e popolare, cantante e strumentista con l’Ensemble Acantus con cui ha partecipato a rassegne e festival di musica antica e musica medievale; successivamente ha curato un suo progetto originale ispirato alla tradizione napoletana, dalle origini al settecento. Guido Sodo curerà gli arrangiamenti per il Festival dello Scorpione.
Nella Conferenza stampa che in realtà ha il sapore di un confronto, Mimmo Gori chiede a Guido Sodo, quali siano le motivazioni per la sua collaborazione e lui risponde che, oltre la spinta sociale, vi è anche la sua napoletanità che per qualche motivo si avvicina un po’ a tutta la cultura meridionale, ma in particolar modo a Taranto. Ha ricevuto recentemente il Premio Bandiera della Pace nell’ambito di Gargano Porta di Pace. E poi la sua passione, egli dice, è la musica colta popolare.
Altro prezioso collaboratore per il Festival dello Scorpione è Michele Lobaccaro dei Radiodervish, gruppo di world music che studia i linguaggi musicali relativi anche alle minoranze etniche, alla musica tradizionale folk e popolare, fiore all’occhiello dello sperimentalismo interculturale.
Lobaccaro ama la ricerca delle diverse culture, anche quelle balcaniche, e studia le influenze albanesi musicali che, in di varie epoche, hanno lasciato un’impronta indelebile. Ne sottolinea la fusione tra quelle più antiche e quelle più recenti ed afferma: “ Nel ’91, il 6 e 7 agosto, quando gli albanesi sfondarono quel muro di isolamento a cui furono costretti e giunsero dal mare, lo stesso giorno, il primo sito web fu creato da Tim Berners-Lee ricercatore del Cern; sino ad allora il contatto col mondo era limitato ed in particolare per noi, il contatto con l’Albania, era Radio Tirana. E’ impressionante la coincidenza di queste date: il significato è importante ed inequivocabile. Da allora la comunicazione è globale e multimediale; 2000 ragazzi artisti e musicisti albanesi di grandissimo valore hanno avuto la possibilità di interagire con altri, permettendo conoscenze e contaminazioni”.
Michele Lobaccaro intravede, nel Festival dello Scorpione, l’occasione per continuare la sua ricerca nel dare un’identità alla Puglia e alla sua cultura, rompendo però quegli schemi prestabiliti come i confini, che limitano il concetto di cultura intesa come dialogo tra genti diverse, ma capaci di fondersi e di sperimentare per poi giungere ad un nuovo linguaggio per poi sperimentarne ancora. La cultura è un fiume in piena che non può essere di certo arginato.
Mimmo Gori si avvale di queste collaborazioni che saldano anche l’impegno verso un laboratorio permanente di studi.
La presenza di certi artisti punta ad alzare il livello della rappresentazione artistica di qualità.
Quest’anno collabora con il Festival dello Scorpione anche l’associazione “Terra” ideatrice de ”L’isola che vogliamo” e presente alla conferenza stampa è Fabrizio Jurlaro che ne rappresenta degnamente la voce nel dibattito. Jurlaro afferma che in questa città le divisioni tra gruppi generano debolezza e non consentono, invece, coalizioni di autodeterminazione capaci di contrastare il disinteresse politico.
Arriva, poi, nella presentazione dei collaboratori del Festival, il turno di Gianluca Milanese, grande musicista di formazione accademica, diplomato in flauto, ma anche musicista di jazz, di elettronica, con attività concertistica sia come solista che in formazioni da camera; un grandissimo professionista che si è esibito per il festival “La Notte della Taranta” e che ha curato repertori vicinissimi al Salento, sperimentando la musica popolare, nonostante la sua formazione. Gianluca Milanese vive ed opera a Lecce ed è consulente musicale e grande solista.
E’ uno spirito libero e dunque collabora con estremo piacere e disinvoltura nelle diverse esperienze musicali. Le nuove e diverse forze musicali possono dare sempre un apporto di grande qualità, un sapore nuovo. Qualunque ambito musicale se non è contaminato da interessi esterni alla musica è un valore aggiunto. Gianluca Milanese insieme a Claudio De Vittorio saranno consulenti musicali del festival dello Scorpione.
C’è grande attesa anche per il luogo dell’evento. Nei due anni precedenti Carosino ha offerto la sua splendida piazza. Ma Mimmo Gori ci svela l’ambizione di poter svolgere il Festival dello Scorpione a Taranto, in città Vecchia. Il musicista ed ideatore anche dell’Orchestra Popolare Jonica che ovviamente è il filo conduttore del Festival, perché ne è l’identità stessa dell’evento, vorrebbe che il Comune di Taranto, la politica, investissero su avvenimenti come questo, sia per motivi culturali e sia per un rientro economico, considerando il grandissimo successo di pubblico delle due precedenti edizioni.
Grande ed ambita è, al Festival dello Scorpione, la partecipazione dei Pupi di Surfaro, gruppo musicale folk che cerca di dare vita a spettacoli popolari, mescolando spesso vari tipi di arte come musica, teatro e poesia e utilizzando la tradizione culturale siciliana. La musica è utilizzata spesso contro le mafie e per la tutela dell’ambiente.
Alcuni degli ospiti saranno Faisal Taher, palestinese e Gabin Dabirè del Burkina Faso.
Ci saranno ancora tantissime novità ed altri ospiti saranno comunicati alla stampa successivamente. La responsabile della comunicazione per Il Festival dello Scorpione è Simona De Pace.
MARIA LASAPONARA