SAN PIETRO IN BEVAGNA. A DISTANZA DI QUALCHE MESE I VIGILI DEL FUOCO RITORNANO NELLA ZONA BALNEARE

SAN PIETRO IN BEVAGNA. A DISTANZA DI QUALCHE MESE I VIGILI DEL FUOCO  RITORNANO NELLA ZONA BALNEARE

Il 2 dicembre 2013 su mia richiesta il Comando Provinciale di Taranto inviò una squadra dei Vigili del Fuoco di Manduria per verificare le condizioni statiche del ponte sovrastante il fiume “Chidro”  spiaggia di San Pietro in Bevagna

Nella circostanza alla presenza  del Geom. COCO responsabile dell’ UTC e dell’ Ing. PESCATORE Dirigente  LL.PP. del Comune di Manduria a conclusione della verifica strutturale  dalla quale risultò l’effettivo cedimento di un consistente tratto di marciapiede aderente il ponte nonché la presenza di cavi elettrici dell’ illuminazione pubblica e cavi telefonici  che fuoriuscivano dal piano calpestio prospiciente il mare, i Vigili del Fuoco considerando il potenziale pericolo per la pubblica e privata incolumità,  ne chiesero  la messa in sicurezza e interdettero  con nastro “rosso e bianco” il passaggio ai pedoni  sul tratto di marciapiede pericolante.

Il ”nastro di sicurezza” indicante il pericolo posizionato dai Vigili del Fuoco di Manduria, a distanza di 4 mesi è scomparso e la situazione di  pericolo  (della quale era stata fatta presente anche al Geom. Coco responsabile dell’ UTC e all’ Ing. Pescatore Dirigente ai LL.PP. del Comune di Manduria nella circostanza giunti sul posto) è ulteriormente peggiorata tanto da farmi decidere a richiedere l’intervento dei Vigili del Fuoco  non solo per il tratto di marciapiede sul ponte, ma anche per “l’impianto idrico ex dissalatore” dell’Arneo posto all’interno del fiume Chidro, (un impianto idrico peraltro mai utilizzato e ormai ridotto in stato di degrado insieme a tutta la rete di canalizzazione ad esso collegata)  ricadente nell’area della Riserva Naturale del litorale Tarantino Orientale. 

Il Direttore dellae Riserve Naturali Dott. Alessandro MARIGGIO’, con propria nota  con propria nota e mai del 5 dicembre 2013  (allegata) a me indirizzata, mi rassicurava che con “Fondi FAS” a breve sarebbero dovuti iniziare i lavori per la “riqualificazione e valorizzazione del patrimonio ambientale del fiume Chidro mentre, per la situazione ARNEO, “dopo alcuni   sopralluoghi fatti  circa 1 mese fa”, (si legge nella nota) “ sono stati definiti gli interventi URGENTI da svolgere nell’area dell’ex dissalatore che dovrebbero iniziare il 16 dicembre 2013”. Lavori che non sono stati mai iniziati  nonostante l’ impianto idrico( che andrebbe smantellato) continui a versare  in stato di completo abbandono all’interno del fiume Chidro certamente  non è compatibile con la rilevanza ambientale dell’area in questione di notevole bellezza naturale e quindi meritevole di essere preservata.

Un impianto sprovvisto di adeguata recinzione e a libero accesso  che rappresenta un serio e costante pericolo per la sicurezza della pubblica e privata incolumità per il quale  Lunedì 31 marzo ho chiesto ed ottenuto dal  Comando Provinciale dei Vigili di Taranto un sopralluogo anche in tutta  in tutta l’area ARNEO.

Sul posto alla guida del Caposquadra signor Donato TURCO  sono giunti i Vigili del Fuoco di Manduria i quali, alla mia presenza, hanno accertato l’effettivo pericolo derivante dalla totale assenza di una rete di protezione lungo gli argini del fiume; il ponte pericolante lungo circa 25 metri che attraversa il fiume; i locali abbandonati in precarie condizioni igienico sanitarie, ormai trasformati in colombaie colmi di escrementi di piccioni e con cavità sotterranee ecc..

Ora il Comando provinciale dei vigili del Fuoco di Taranto come da prassi, provvederà ad trasmettere  un Fonogramma al Prefetto di Taranto, al Sindaco, al responsabile dell’ UTC e al Comando di Polizia Municipale di Manduria e, come per il tratto di marciapiede pericolante sul ponte della S.P. 122 chiederà la messa in sicurezza di tutta l’area ARNEO e “ex dissalatore”.

Questo compete al Comando dei Vigili del Fuoco di Taranto, ma poi coloro che dovrebbero intervenire per garantire la sicurezza dei cittadini (Sindaco di Manduria in primis) interverranno con quella giusta urgenza che la situazione richiede  oppure dovranno attendere che accada prima qualcosa di irreparabile?  Mi auguro di no, comunque staremo a vedere!

Mimmo CARRIERI

 

 

 

 

 

 

 

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