LIZZANO. “Chiusura dell’Ufficio del Giudice di Pace di Lizzano” – Richiesta dimissioni del sindaco e del presidente del consiglio comunale

LIZZANO. “Chiusura dell’Ufficio del Giudice di Pace di Lizzano”  – Richiesta dimissioni del sindaco e del presidente del consiglio comunale

Comunicato stampa del Gruppo Consiliare “Il Giglio – Insieme per Lizzano”

 L’Ufficio del Giudice di Pace è perso! Sono trascorsi anche i quindici giorni supplementari alla data ultima del Ministero di Giustizia (29 aprile 2014) senza che alcuna azione amministrativa sia stata attivata dal sindaco di Lizzano per evitare di perdere l’Ufficio del Giudice di Pace di Lizzano. Una ulteriore sconfitta per la nostra comunità, l’ennesima, da quando le Amministrazioni del sindaco Macripò si sono insediate nel nostro Municipio. La perdita di questo importante presidio di Giustizia è un grave colpo per una comunità fortemente interessata da episodi di criminalità, di cui si sono occupati i mezzi di informazione nazionali (basti ricordare gli attentati ai consiglieri di opposizione della scorsa estate).

Il Ministero di Grazia e Giustizia aveva offerto al Comune di Lizzano la possibilità di evitarne la chiusura a condizione che il sindaco Macripò si attivasse per assicurare mezzi e personale necessari alla struttura, coinvolgendo i sindaci degli altri comuni della giurisdizione (Pulsano, Leporano, Torricella e Faggiano). Purtroppo nulla è stato fatto, nonostante lo scrivente abbia più volte sollecitato l’adozione di iniziative utili a evitare le conseguenze nefaste cui si è purtroppo giunti.

Un colpo pesante riservato anche all’economia locale che, grazie all’Ufficio del Giudice di Pace, godeva di importanti e benefiche ricadute economiche.

Si pone così, dopo vent’anni, la parola “Fine” a una struttura che risultava, sotto il profilo logistico, la migliore dell’intera provincia di Taranto, fortemente voluta dall’Amministrazione presieduta dallo scrivente nell’anno 1994.

Il tutto per precisa responsabilità del sindaco Macripò, nonostante egli sia per professione un avvocato e avrebbe dovuto avere maggiore sensibilità nei confronti della struttura di Giustizia. Altrettanto responsabile risulta il presidente del consiglio comunale, avv. Chiara Caniglia, che oltre ad un’analoga mancanza di sensibilità, ha omesso di iscrivere all’ordine del giorno del consiglio comunale del 29 aprile scorso un’Interpellanza presentata dallo scrivente sulla questione!

Per queste precise responsabilità, si chiedono le dimissioni sia del sindaco sia del presidente del consiglio comunale, per manifesta incapacità amministrativa e per gravi danni arrecati alla comunità lizzanese!

Un atto che servirebbe a salvare, seppur minimamente, la loro dignità personale!

Il Capogruppo consiliare

Antonio Clemente Cavallo

viv@voce

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