SAVA. Parco pubblico. Ovvero, come distruggere un patrimonio comunale …
Ma l’amministrazione IAIA conosce il Parco verde savese?
Alla Via per Francavilla Fontana c’è una immensa aera (oltre due ettari di terreno, ndr) apprententemente recintata: mancano i portoni in ferro zincati “asportati” da ignoti nei passati anni. E oggi? Oggi si trova allo stesso modo. Area comunale vulnerabilissima e, tra l’altro, anche pericolosissima in quanto al suo interno ci sono delle cavità profonde circa due metri, sedi di potenziali fari di illuminazione. E poi, che altro c’è? Erbacce, erbacce e erbacce. Ma di queste ultime, ormai, non ci scandalizziamo affatto. Sono diventate la norma in questo paese. E ogni amministrazione che si insedia nel Palazzo comunale savese non fa altro che ripetere lo stesso ritornello. Quale? Area da dimenticare possibilmente. E quindi, l’amministrazione IAIA si sta comportando egregiamente come quelle che l’hanno preceduta.
Peccato però che non esiste un progetto di riqualificazione di quest’area. Moltissini comuni limitrofi hanno partecipato a bandi in cui si potevano tranquillamente attingere ai finanziamenti se solo si fosse preparato, e presentato, un progetto di riqualificazione per queste aree “abbandonate”. Niene di niente. Quest’area comunale ha al suo attivo, sinistro, un particolare: furono spesi oltre 70 mila euro nella passata amministrazione che vedeva Aldo Maggi sindaco. In cosa consisteva questa spesa? Eccola: messa a dimora di alberi e creazione di un percoso al suo interno! Se andiamo oggi ci accorgiamo di come questo denaro pubblico è stato buttato, completamente, al vento.
E chi era l’assessore dell’epoca? Si. Era il dott. Pasquale Calasso, assessore ai Lavori pubblici odierni nella scuderia IAIA. Le foto dicono tutto. Ma dice tutto anche l’impreparazione amministrativa di questa amministrazione e la mancanza di un indirizzo di una squadra che naviga alla giornata in balia dei venti … ota e gira stamu sempri puntu e capu!