Allarme “fame” in Sudan

Allarme “fame” in Sudan

L’Unicef rinnova l’appello a tutte le parti a concedere accesso libero e sicuro all’assistenza umanitaria e a rispettare gli accordi per fermare la violenza contro i bambini

Alla vigilia della conferenza umanitaria dei donatori di Oslo l’Unicef lancia l’allarme: “50mila rischiano di morire senza cibo e per il colera”. Entro fine anno, stima l’ONU, metà degli abitanti del Sudan saranno a rischio.

Migliaia e migliaia di bambini dei tre Stati più colpiti dal conflitto nel Sud Sudan rischiano di morire e di ammalarsi, anche a causa della minaccia del colera avverte Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Anche se continuano gli sforzi per fornire assistenza umanitaria, senza una soluzione politica complessiva e un quadro di costruzione della pace più ampio che porti alla coesione sociale, la crisi peggiorerà ulteriormente, con profonde conseguenze e un forte impatto sui più vulnerabili, in particolare i bambini. Secondo l’organizzazione, ben 50.000 bambini potrebbero morire di malnutrizione; 740.000 bimbi sotto i cinque anni sono ad alto rischio di insicurezza alimentare.

Molti già ricorrono a mangiare cibi selvatici, come erbe e bulbi. Più di mezzo milione di bambini sono fuggiti dalle violenze. Entro la fine di questo anno, secondo le stime Onu, metà dei 12 milioni di abitanti del Sud Sudan saranno in fuga, colpiti dalla fame o deceduti. Almeno la metà di questi sono bambini, così come i bambini e le donne costituiscono la maggioranza di coloro che fuggono nei paesi limitrofi.

Già l’80% dei bambini al di sotto dei cinque anni nei tre stati maggiormente colpiti dal conflitto – Jonglei, Upper Nile e Unity – è a elevato rischio di contrarre malattie e di morire. Nonostante 80.000 persone siano state pienamente vaccinate contro il colera, il Ministero della Salute ha confermato un’epidemia di colera a Juba. Il numero di casi di colera raddoppia ogni giorno e cresce la preoccupazione per questa malattia mortale. Inoltre, le donne e le ragazze subiscono sempre più spesso aggressioni sessuali. Scuole e ospedali sono state attaccate o utilizzate dalle parti in conflitto. Più di 9.000 bambini sono stati reclutati nelle forze armate da entrambe le parti.

“In questo momento i bambini del Sud Sudan hanno bisogno di assistenza umanitaria; hanno bisogno che i loro leader proteggano le loro vite, i loro diritti ed il loro futuro e hanno bisogno che il mondo li ascolti e porti avanti azioni in loro favore” afferma il vicedirettore generale dell’Unicef Yoka Brandt.L’Unicef rinnova l’appello a tutte le parti a concedere accesso libero e sicuro all’assistenza umanitaria e a rispettare gli accordi per fermare la violenza contro i bambini.

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