Viaggi e sicurezza. Allarme Dengue in Tanzania
Dopo le alluvioni che hanno messo in ginocchio Dar es Salaam, ora arriva la febbre Dengue. La terribile febbre ha già contagiato 400 persone mentre quattro i morti registrati finora
L’Associazione Medica della Tanzania ha sollevato l’allarme Dengue nella città costiera di Dar es Salaam, da dove la malattia potrebbe diffondersi e innescare un’epidemia. E i risultati delle disastrose condizioni igieniche in cui è costretta a vivere la popolazione si sono fatti presto sentire. Secondo il ministro della salute sono quasi quattrocento le persone alle quali negli ultimi mesi è stata diagnosticata la febbre da Dengue, e già quattro i morti. La febbre da Dengue è una malattia virale, il cui vettore primario è una zanzare diurna del tipo Aedes Aegypti, diversa quindi dalla zanzara che trasmette la malaria. Una puntura con una zanzare infetta dal virus della Dengue può quindi trasmettere la malattia.
Allo stesso tempo una zanzara che si nutre del sangue di un uomo infetto rimane infettata a sua volta, amplificando così la diffusione del virus. Il presidente della Tanzania, Jakaya Kikwete, ha ordinato d’urgenza kits medici per testare la presenza della malattia, da distribuire in tutti gli ospedali della nazione. Questo sviluppo epidemico della Dengue è infatti una novità per i tanzaniani, che hanno finora combattuto l’infezione in casi isolati, spesso nemmeno completamente compresi e identificati. Una malattia recente quindi, e completamente nuova nei suoi termini di intimidatoria rapida diffusione.
Il tempo di incubazione della febbre da Dengue é relativamente corto, solitamente tra i quattro e i dieci giorni, dopo dei quali la malattia comincia a manifestarsi nella maggior parte dei casi con emicranee, dolori alle articolazioni, reazioni cutanee e febbre molto elevata (fino a 41°C). Nella sua forma classica la febbre regredisce naturalmente in un periodo che va dai tre, ai dieci giorni. Esiste però putroppo una variante emorragica: un’infezione seria e potenzialmente letale. In questo caso la febbre alta ha un esordio improvviso ed è accompagnata da gravi eruzioni cutanee, sanguinamenti, convulsioni e disturbi cardiocircolatori fino a possibili collassi. Se non curata l’infezione emorragica può portare alla morte in meno di una giornata.
Il virus della Dengue esiste in quattro diverse forme, e guarire dalla febbre significa una garantita immunità a vita contro lo specifico sierotipo. Allo stesso tempo però una seconda infezione con un differente sierotipo aumenta i rischi di contrarre la pericolosa versione emorragica della Dengue. Ripetute punture da zanzare infette comportano quindi un’innalzamento della probabilità di un decorso letale della malattia. Non esiste una vaccinazione. Il fatto che l’immunità contro un tipo di virus incrementi il rischio di contrarre infezioni severe per mano degli altri sierotipi, rende difficile lo sviluppo di un vaccino efficiente che protegga contemporaneamente contro tutti e quattro i tipi di virus.
L’arma più efficace resta quindi la prevenzione; cioè la protezione contro le punture di zanzare e l’eliminazione degli ambienti in cui esse di riproducono. E una megalopoli annacquata, senza sistemi di drenaggio, senza fognature e immersa nel torrido caldo tropicale è forse ciò che più disperatamente assomiglia ad un invito.A seguito di tale allerta Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, per i connazionali che si apprestino ad andare o che già si trovino in questo Paese, li consiglia di adottare tutte le misure di profilassi per evitare le punture di zanzare, anche perchè è l’unico modo per evitare il contagio non essendo stato realizzato un vaccino specifico.