Beppe Grillo approda negli studi Rai ospite di Bruno Vespa

Beppe Grillo approda negli studi Rai ospite di Bruno Vespa

E incalza: “Noi? Una rabbia costruttiva per un Paese depravato”

Non una piazza stracolma questa volta, ma gli studi Rai, sono stati il “palco” attraverso il quale Beppe Grillo, leader dei 5Stelle, ha spiegato al pubblico le finalità e i propositi del Movimento, ritenendo il tutto una “mossa politica”. Un’intervista lunga e dettagliata, quasi insolita, pari tempo con quella di Silvo Berlusconi sulle reti Mediaset negli ambiti della trasmissione televisiva “Quinta colonna”.

Definito come la nuova frontiera della dittatura, pericolo imminente per la democrazia, accostato alla figura Hitleriana del passato, violento e rabbioso, Grillo nell’attesissimo faccia a faccia con Bruno Vespa, spiega come il Movimento 5Stelle abbia radunato i cittadini stanchi della politica delle larghe intese, in un gruppo la cui rabbia diventa mezzo di costruzione e non sfocia in violenza o gesti estremi.

“La nostra è una rabbia buona – spiega il leader dei grillini – siamo la prima forza politica in Italia e governeremo questo Paese”. Il giornalismo di Vespa ‘pungente’ e diretto, non mette in difficoltà Grillo quando gli viene chiesto su che base afferma di governare l’Italia: “Lasciami sognare, così come sognavo prima di ottenere il 25%”, è la risposta. Vespa incide ancora, toccando la polemica dell’affermazione tanto contesta dal Premier Renzi al leader 5Stelle, ovvero “Renzi perderà e per lui sarà lupara bianca”, concepita quale mancanza di rispetto alle vittime dell’azione mafiosa.

Le critiche del Premier sembrano non indignare Grillo, il quale spiega che l’aver parlato di “lupara bianca” nulla ha a che vedere con la mafia, ma si limita strettamente a terminologia giornalistica con la quale si vuole evidenziare la scomparsa dalla scena di alcuni personaggi politici; prendendo d’esempio Mario Monti: “Monti chi se lo ricorda? E’ scomparso! Eppure era colui che avrebbe dovuto aggiustare l’Italia”.

Risponde con tranquillità Beppe Grillo, passeggiando per gli studi di Porta a Porta e posando per i fotografi presenti “L’ebetino è già finito – con riferimento a Premier Renzi – il nostro è un piano B. La nostra sarà una marcia trionfale. Il trionfo del sogno di 10 milioni di italiani”. Le critiche al Premier sono molto dure, gli 80 euro in busta paga vengono definite come la depravazione del voto di scambio, e l’attesa è riposta nelle elezioni europee del 25 maggio.

“Quello del 25 maggio è un voto politico” afferma Grillo spiegando che sarà la dimostrazione che il M5S è la prima forza politica del Paese. Vespa incalza che Renzi non ha intenzione di dimettersi, e che il Presidente Napolitano non scioglierà le Camere. “Napolitano non rappresenta più la Repubblica. Siamo dentro a un’associazione a delinquere. Destra e sinistra si sono spartiti il Paese, noi non accettiamo più compromessi”. Le intenzioni del leader 5Stelle sono chiare.

Non crede più nell’esistenza di una ideologia di destra o sinistra, non accetta alleanze e mira alle elezioni anticipate: “devono andare tutti a casa”. Critica un’Italia servile nei confronti della Germania, governata per anni da chi parlava di crescita, invece a crescere è solo il debito pubblico “Spazziamo via la spazzatura storica dei partiti politici”. Poi arriva la provocazione di Vespa: E se fosse Renzi a vincere le Europee? Grillo dichiara che non possono perdere, ma se vincesse Renzi ne prenderebbe atto “Se vince Renzi ne prendo atto. Ma l’ebetino è finito. Stiamo parlando del nulla”.

Grillo che inizialmente aveva dichiarato di essere in studio per un comizio e non per un’intervista, risponde alle domande del conduttore, spiegando la sua linea politica e la voglia di riscatto del Paese, asserendo poi infine: “Vedete? Non sono Hitler. Con noi non ci sono partiti fascisti. Abbiamo tolto la violenza dalle strade, non combattiamo contro i poliziotti. Abbiamo messo insieme la rabbia degli italiani in un movimento democratico – e prosegue – se non si è formato un movimento fascista, è merito nostro”. A Vespa suona quasi strana la parola ‘democrazia’, alla luce delle espulsioni dal Movimento nei confronti di qualche oppositore.

Grillo spiega che chi aderisce al Movimento deve rispettarne il regolamento: assenza di precedenti penali; non più di due legislature, stipendi dimezzati, l’utilizzo della rete. “Io non impongo, è la rete a decidere. Così come ha deciso che io incontrassi Renzi, nonostante non volessi”. Grillo sottolinea spesso, che l’era degli inciuci è finita, e che la marcia trionfale è in arrivo, invitando tutti il 23 a San Giovanni “Siamo già primi” ripete, “Lì vedremo chi vince”. C’è chi alle ultime elezioni ha votato Grillo per protesta e indecisione, oltre ai simpatizzanti del Movimento. Le proteste aumentano come il debito pubblico, l’indecisione si fa strada soprattutto tra i giovani ignari del proprio futuro e si incanalano nel “non partito”. Le piazze sono gremite, e le elezioni alle porte. Basteranno gli 80 euro?

Elena Ricci

 

viv@voce

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