TARANTO. Scintille in Consiglio comunale
Tre fermi e un vigile urbano ferito
Le amare sorprese a Taranto non finiscono mai, proprio mai. Stamani era in previsione alle 11 il Consiglio Comunale, e a pochi minuti dal suo inizio succede l’immaginabile. Un gruppo di disoccupati irrompe in aula in segno di protesta, occupandola e inveendo contro i presenti, e soprattutto contro il Sindaco Stefàno, al quale rimproverano la costante assenza e il mancato ascolto e presa di provvedimenti per quanto concerne le tematiche della disoccupazione.
Nonostante l’intervento della polizia locale per riportare l’ordine, il gruppo dei disoccupati organizzati, non ha la minima intenzione di abbandonare l’aula e placare la protesta. “Non ce ne andiamo più di qua, ci state trattando da animali” dichiara uno di loro. Data la complessità della situazione il Consiglio Comunale è costretto a sospendere le attività. L’assenza del sindaco in seduta consigliare sembra accendere ancora di più gli animi dei manifestanti, che in corso chiedono “Ma il sindaco dov’è?”, e come se non bastasse, ad accentuare il tumulto di brutte parole e lamentele è stata anche la richiesta di rispetto per un servizio pubblico interrotto, da parte di un assessore. “Rispetto? Voi non sapete cosa è il rispetto. Non state facendo nulla, e noi moriamo di fame”.
I manifestanti, gruppo dei disoccupati organizzati Slai Cobas, occupano l’intera sala sedendo per terra, rompendo panche, piante e transenne di legno, alla presenza di tutti. E’ richiesta la presenza del Sindaco dal quale vogliono risposte, poiché come dichiara una delle manifestanti, è da oltre 7 mesi ormai che si chiede un consiglio comunale sulla tematica della disoccupazione e relative soluzioni, che però non ha mai ricevuto risposta. “Questa giunta non ha fatto nulla per Taranto. Le priorità sono apparire nelle inaugurazioni, ma della gente che muore di fame nessuno se ne importa”. Una vera e propria rivolta quella di stamattina, l’ennesima pagina nera in una città stanca e sotto riflettori negativi. L’esasperazione si fa sentire e si perde il controllo delle situazioni.
Il Sindaco Stefàno, indignato, sopraggiunge sul posto, e ad accoglierlo ci sono urla ed insulti: “vergognati” gli urlano contro i manifestanti. Al che Stefàno si rifiuta di avere di un dialogo con loro, ed esprime tutta la sua indignazione alla stampa, spiegando che la vicenda si configura quale offesa alle istituzioni ed ai cittadini. “E’ un’offesa ai cittadini per bene, quelli che rispettano le regole – dichiara Stefàno e prosegue – nel rispetto di questi cittadini, non permetteremo a questi prevaricatori di avanzare di un solo centimetro”. Stefàno aggiunge inoltre, che da parte della sua amministrazione negli anni, vi è sempre stata un’infinita comprensione nei confronti dei disoccupati e le varie problematiche che affliggono la situazione lavorativa dei tarantini; una comprensione che a parer suo, è stata scambiata per debolezza.
“Noi faremo tutto nel rispetto delle regole. Tutti i cittadini hanno diritto di essere ricevuti ed ascoltati, non solo una parte” dichiara ancora, sottolineando che alla luce di questa vicenda, la legge sarà rispettata alla lettera, e saranno presi i dovuti provvedimenti. “Non si prevarica sugli altri con la violenza. Adesso abbiamo superato ogni limite – e conclude – quello che loro propongono, ovvero una lista di nomi da integrare lavorativamente, va contro la legge”.
Il bilancio di questa triste giornata tutta tarantina, si chiude con tre arresti da parte della Digos, due uomini e una donna, e con un vigile urbano ferito durante la colluttazione. Il consiglio comunale oramai turbato da quanto accaduto, viene rinviato a mercoledì 28 maggio.
Elena Ricci