PIERO GNUDI ED IL MINISTRO FEDERICA GUIDI
In questo momento, il Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, sembra avere molta voce in capitolo lì al governo
Dopo le sue esternazioni sulla necessità di dare il via alle trivellazioni nell’Italia Meridionale, segnala ed ottiene, il conferimento di Piero Gnudi all’incarico di Commissario Straordinario dell’Ilva al posto di Bondi. Da sempre, infatti, il potente commercialista di Bologna Gnudi è stato amico di Guidalberto Guidi, padre di Federica, sia per i vari rapporti di consulenza finanziaria che avevano nei confronti delle più importanti aziende e sia per i vari incarichi in Confindustria.
E’ infatti subito stato nominato, dal Ministro Guidi stesso, suo personale consigliere economico a titolo gratuito. Piero Gnudi , proprio nel 1995, era stato consigliere economico del Ministro dell’Industria dell’allora Governo Dini. Ricordiamo che Dini è il cognato di Emilio Riva che potè usufruire, all’epoca, del “regalo Ilva”da parte dello Stato. Gnudi, sempre in quel periodo, era anche nel cda dell’IRI come sovrintendente alle privatizzazioni. Recentemente è stato Ministro per il Turismo e per lo Sport nel governo Monti.
A lungo presidente dell’Enel dal 2002 al 2011, ma anche consigliere di Stet, Eni, Enichem e Credito Italiano, il nuovo commissario straordinario dell’Ilva si ritrova ad affrontare le difficoltà derivanti da un piano industriale dell’uscente commissario straordinario Bondi, messo in discussione nei giorni scorsi.
Si ritiene infatti necessaria un’ ulteriore copertura aggiuntiva, oltre i 4 miliardi chiesti da Bondi. E’ necessario aumentare il capitale ed i finanziamenti bancari, perché il piano dell’ex commissario Ilva non è affatto realizzabile. Molto incerta risulta la previsione di portare la capacità produttiva a 9,6 milioni di tonnellate; attualmente gli 8 milioni di tonnellate rappresentano il limite per evitare il danno ambientale. Ma soprattutto è in dubbio anche la possibilità di utilizzare i semilavorati per ridurre l’utilizzo del coke nel ciclo produttivo. Il pre-ridotto non sembra convincere nessuno.
La previsione del reddito illustrata nel piano Bondi può essere inferiore alle aspettative e dunque appare rischiosa per le Banche Creditrici: Impresa Sanpaolo, Unicredit e Banco Popolare certo non esulterebbero.
E’ questo il piano operativo 2014-2020, consegnato e poi analizzato dai consulenti di Roland Berger che hanno illustrato, sul loro documento, la difficile realizzazione di esso. E dietro Roland Berger ci sono appunto le Banche Creditrici.
MARIA LASAPONARA