SAVA. Quello che a volte “sfugge”, a chi ha avuto la fortuna di amministrare il nostro paese …

SAVA. Quello che a volte “sfugge”, a chi ha avuto la fortuna di amministrare il nostro paese …

Un sindaco, un amministratore che è stato insignito, e nominato, alla guida amministrativa di una comunità ha diversi doveri. Su tutto il rispetto, quello economico, nei confronti dei suoi amministrati

Molte volte si scorda, o facciamo finta di scordare in base alle nostre simpatie verso chi amministra un paese, e nel caso in specie di quello nostro, i doveri a cui sono tenuti tutti i nostri amministratori. Il primo, quello importantissimo, è il rispetto del rapporto economico che hanno con il denaro pubblico. Quest’ultimo si manifesta con gli stipendi che vengono dati al sindaco, agli assessori e al Presidente del Consiglio savese. E trattasi di denaro pubblico che, direttamente o indirettamente, il contribuente paga si deve avere il massimo rispetto, per cui deve riscontrarsi nella laboriosità quotidiana. Insomma, il classico darsi da fare per risolvere i problemi di un paese, i quali vanno dalla vivibilità agli operatori economici, dall’interessamento delle enormi difficoltà che stanno avendo oggi le fasce sociali più deboli al sapersi rapportare con tutti, e sottolineo tutti, in quanto gli stessi amministratori sono coloro che “dovrebbero” ascoltare le istanze che vengono presentate dai cittadini e, di rimando, attivarsi alla loro risoluzione.

Quindi sono pagati, e per tanto il loro lavoro amministrativo non è per nulla gratuito. Per nulla! Inoltre a Sava, il sindaco IAIA e tre assessori (Corrado Agusto, Fabio Pichierri e Alessandra Sileno), attingono dal denaro pubblico per il pagamento dei loro contributi previdenziali o casse malattia varie. Somma dei contributi su citati che si aggira nel suo complesso a circa 20 mila euro all’anno. E logica delle cose, ma è meglio dire dei numeri, in un mandato amministrativo (5 anni) questa somma, dei contributi, fa circa 100 mila euro!

E alla luce di questo, per questo giornale ma credo anche per molti di voi, questo è ben chiaro. Il loro lavoro non è gratuito e quindi visto che a monte c’è un rapporto economico loro, gli amministratori, lo devono rispettare prorio in virtù che sono pagati! Il contribuente paga i tributi per avere i servizi. Giusto. Ma se i servizi non vengono attivati, il contribuente ha ragione di far valere i suoi diritti dopo che ha espletato i suoi doveri? E’ sacrosanto questo. E allora, noi crediamo, che ci vuole a farsi un giro nel paese e vedere il degrado che ogni mattina vediamo noi? Non ci vuole molto. Erbacce vicino alle case abbandonate in pieno centro. E non citiamo a lungo le contrade.

Per non parlare delle periferie abbandonate a se stesse con erbacce che aspettano solo che qualche male intenzionato metta in moto il “fuoco risolutore”, come ogni anno accade! Eppure, per dirla in breve, le contrade di Sava non sono poi tante. Il nostro paese ha un feudo piccolissimo e raggiungibilissimo in poche ore. E guardiamo le nostre periferie: degradate. Piene di rifiuti di ogni genere. Il controllo su queste è sacrosanto ed è inutile allora, se il controllo del tarritorio non avviene, decantare la bellezza dello stesso. E’ inutile per davvero. E’ solo una perdita di tempo questa. In un manifesto del nostro giornale, quello ultimo per l’esattezza, dice questo: “Sono circa 200 mila euro spesi dal nostro Comune per sindaco, assessori e consiglieri comunali” 200 mila euro! E non 20 mila euro! E non 20 euro!

Quindi se in due anni sono circa 200 mila in cinque anni sono 500 mila euro! Facciamo attenzione a queste cifre, le quali non sono di poco conto. Oggi, se un amministratore è obiettivo, come minimo dovrebbe abbassarsi lo stipendio e questo segnale procurerebbe a lui una particolare attenzione del savese, sempre a monte della laboriosità amministrativa. Chi amministra oggi il paese, è colui o coloro che dicevano peste e corna contro l’amministrazione Maggi, dai banchi dell’opposizione, sul degrado urbano, su quello delle periferie e su quello delle contrade.  

Per concludere questo scritto un dato di fatto, riscontrabilissimo: l’amministrazione IAIA ha fatto già due anni di mandato e di “suo” non abbiamo visto niente. Solo l’ordinaria amministrazione.

Si ma, pagata per ben 200 mila euro circa! E molti che, compreso questo giornale, avevano creduto in questo corso nuovo. Per davvero! Ma alla luce di tutto questo, il nuovo non sa di vecchio … ma di stravecchio!

Giovanni Caforio

 

 

 

viv@voce

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