TARANTO. SS. Annunziata: salute a rischio con il guano dei piccioni

TARANTO. SS. Annunziata: salute a rischio con il guano dei piccioni

Dopo il blitz dei NAS ecco un’altra segnalazione sulle condizioni igienico sanitarie dell’ospedale

Lo scorso maggio il Nucleo Antisofisticazioni e Sanità, effettuò un’ispezione presso il Presidio Centrale ‘SS. Annunziata’ di Taranto, a seguito di una segnalazione anonima, nella quale erano definite precarie le condizioni igienico sanitarie della struttura. Come potrete ricordare (ne parlammo sul nostro giornale), si parlò di vermi nei bagni del reparto di rianimazione, e i militari rilevarono anche infissi non a norma e umidità sui muri. Dopodiché, la nota stampa della ASL, la quale affermava che le carenze strutturali, riguardavano parti della struttura non utilizzate, e che i pazienti non correvano alcun rischio infettivo, poiché i servizi igienici dai NAS ritenuti non a norma, erano lontani dai reparti di degenza.

Molte sono state le polemiche e la meraviglia, ricordiamo ad esempio, la denuncia del Codacons nella persona del presidente Carlo Rienzi, il quale chiese al Ministro della Salute e alla Regione Puglia, di disporre l’immediata chiusura del nosocomio, in quanto non era ammissibile ospitare pazienti in condizioni così descritte dai militari. A tal proposito, a poca distanza dall’ispezione dei NAS, sono arrivate in redazione alcune fotografie scattate all’esterno della struttura, nelle quali emerge la presenza di guano di piccioni in grosse quantità, su davanzali, zanzariere, e motori esterni di climatizzatori. Il guano di piccioni, è un serio problema di tipo igienico sanitario, poiché oltre a corrodere le strutture, diventa covo prediletto di parassiti e agenti patogeni.

Essendo l’escremento un detrito organico, lasciamo immaginare l’infestazione batterica, laddove questi vengono depositati dai volatili. Inutile sottolineare, che la circolazione dei batteri nell’aria contamina facilmente oggetti di ogni tipo e anche il cibo, ponendosi quale rischio di malattia infettiva per l’uomo. Ovviamente non si può impedire o indirizzare i piccioni a dar sfogo ai propri bisogni fisiologici altrove tanto meno sterminarli in quanto protetti dalla legge n°968 del 1972, ma si può senza dubbio pulire le aree interessate o attrezzarsi di appositi mezzi tecnologici, i quali emulando versi di rapaci, fungono da deterrente per questi animali, dissuadendoli. Nelle foto, come potrete notare, i motori esterni dei condizionatori, sono ricoperti di escrementi, e considerata la funzione di questi, di recupero d’aria dall’esterno, dovrebbero sicuramente versare in condizioni più decenti.

Oltre i motori dei climatizzatori, la presenza di escrementi e non solo, anche rifiuti di altro tipo, come bottiglie in vetro o plastica, o guanti in lattice, la si ritrova per terra, intorno alla struttura, nelle aiuole, e sulle zanzariere, in alcuni punti rotte. La presenza di guano sui davanzali, a maggior ragione nel periodo estivo, con l’azione esalante del sole, oltre alla diffusione di un cattivo odore, non esclude un canale diretto di contaminazione batterica dei luoghi e degli oggetti in esso contenuti. Non dovremmo essere noi a dirlo, ma è risaputo, che nel rispetto della legge, nella fattispecie del Decreto Legislativo n°81/2008 come modificato dal Decreto Correttivo D.Lgs 106/2009, il luogo di lavoro necessita di costanti e seri interventi tesi alla salvaguardia dell’igiene, per la tutela della salute pubblica e del luogo di lavoro.

Il piccione (di nostro interesse in questo caso) considerato volatile molesto, è portatore di circa sessanta malattie, alcune delle quali mortali, che contagiano sia l’uomo, sia animali domestici, e sono dovute proprio alla presenza di agenti patogeni presenti nelle loro feci. Spesso si sottovaluta la pericolosità di alcuni animali, ma basta pensare che questo innocuo volatile, provoca patologie, senza che vi sia alcun contatto diretto: basta un po’ di vento, aspiratori, motori dei climatizzatori, per trasportare le polveri delle deiezioni secche su biancheria e quant’altro, innescando processi infettivi. Pensiamo a tutto ciò all’interno di una struttura sanitaria. Tutto ciò che di patogeno e batterico è contenuto negli escrementi, non ha alcuna difficoltà ad infettare luoghi e attrezzi utilizzati per la cura dei pazienti. Ma oltre ai pazienti, pensiamo allo stesso personale sanitario: un caso analogo è successo in Toscana nel 2009, come riportato dal ‘Corriere Fiorentino’, dove alcuni infermieri hanno contratto una malattia alle vie aree, a causa del guano di piccioni essiccatosi sugli sfiati dell’impianto di condizionamento dell’ospedale.

Il nesso causale tra la presenza del guano e la malattia contratta, è stato accertato. Dunque, all’indomani dall’ispezione dei NAS, e dell’invio della documentazione in Procura, dove si attestava la presenza di vermi e insetti morti nel reparto di rianimazione, oltre che a grosse macchie di umido sui muri, e infissi non a norma, adesso l’attenzione si sposta proprio sulla condizione igienico sanitaria in cui versa l’esterno della struttura, con importantissima e particolare attenzione, proprio ai motori dei condizionatori, veicolo di ingresso principale dei batteri. Considerata la massiccia quantità di materia organica, sarebbe opportuna una bonifica dell’ambiente di lavoro, in quanto il locale nosocomio, ospita pazienti con gravissime malattie, che necessitano di grandissima attenzione. Per molti pazienti, l’ospedale è un punto di riferimento, una richiesta di aiuto.

L’ospedale è anche il luogo di lavoro di medici e personale vario. Il nostro auspicio (e non ne dubitiamo), e sicuramente anche quello dei mittenti delle fotografie, è che l’ASL di Taranto, prenda al più presto i dovuti provvedimenti per far fronte al problema. In una città come Taranto, in cui si rischia anche solo respirando, per lo meno cerchiamo di salvare il salvabile. E, parliamoci chiaro, siamo stati pure buoni con chi, invece, dovrebbe salvaguardare vite umane. Prevenendo prima, curando poi. Perché ci chiediamo: possibile che nessuno in tutto questo tempo si sia accorto del letto di guano che s’è accumulato? Mah…

Elena Ricci (Quotidiano Taranto Oggi del 19/06/2014)

 

 

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