Avetrana e la manifestazione contro il depuratore: voce e storia da tramandare
26 giugno. Riuscitissima giornata di protesta della cittadina avetranese, la quale ha visto anche la partecipazione dei Comuni limitrofi. La presa di posizione dei cittadini:“No scarico al mare e no all’ubicazione del sito”
Avetrana è l’ultimo paese al confine della provincia jonica prima di approdare in quella leccese. Avetrana ha dalla sua la storia, per chi ieri non c’era ed oggi c’è. Ed è questa: agli inizi degli anni ’80 fu scelto il territorio avetranese per l’impianto, e la costruzione, di una centrale nucleare. In quegli anni si mobilitò di tutto contro questo nefasto progetto. Migliaia di persone, si attivarono in ogni modo. Giunsero da ogni parte d’Italia. Diedero vita a un imponente corteo di oltre ventimila partecipanti. Una protesta che diede i frutti sperati: fu ritirato dal governo dell’epoca l’ubicazione della centrale atomica nella parte orientale della nostra provincia.
Fu un successo straordinario. Avetrana, suo malgrado, ha assistito involontariamente a un fiume di televisioni di cronisti giunti da ogni parte d’Italia. Il caso “Scazzi” aveva fatto di questa cittadina una sorta hollivoodiana, stravolgendo la quotidianeità a vantaggio della notizia morbosa a tutti i costi. Senza il rispetto dei cittadini e delle vittime del caso. Ma Avetrana, oggi è questo: chiusura totale di tutte le attività commerciali cittadine, proclamato lo sciopero per ribadire con forza il “no allo scarico a mare” e il “no all’ubicazione del sito” dove dovrebbe essere costruito il depuratore consortile con lo scarico, tramite condotta sottomarina di km. 6, nel mare.
Questo progetto primitivo riguarda anche Sava, la quale non ha aderito alla manifestazione. Ma hanno aderito, oltre il Comune di Avetrana, anche i Comuni di Erchie, Torre S.S. Susanna, Maruggio, Pulsano, Nardò, Porto Cesareo con i loro rispettivi primi cittadini dotati di imponente fascia tricolore. Oltre duemila persone hanno attraversato le vie del centro. Facce sorridenti di bambini con aria di festa, passeggini al seguito. Famiglie al completo hanno colorato di marcato questa giornata umida e appiccicosa. E la passerella dei primi cittadini non è stata delle più gloriose: sono stati rivolti insulti e sfottò alla direzione del sindaco di Manduria, Roberto Massafra, grande assente.
Canti e balli hanno coronato il tardo pomeriggio, il quale ha visto anche i bambini attori vivacissimi. Ma dopo la protesta che rimane? “Domani chiederemo un incontro urgente con la Regione Puglia per la modifica sostanziale del progetto”. Cioè? “No scarico al mare e no all’ubicazione del sito”. Mi risponde uno dei partecipanti più arzilli. Ma la mia domanda è la seguente: “Dopo questa prima uscita ufficiale, così corposa, la prossima mossa quale sarà?” “Invaderemo la costa in piena estate con la nostra protesta” è la risposta lapidaria. Da Avetrana è iniziata questa forte protesta. Sava è alla finestra.
E la Regione Puglia, alla luce di questa manifestazione e dell’imminente incontro chiesto dai vari Comitati cittadini, che dirà? Per la cronaca i lavori per la costruzione del depuratore consortile inizieranno nell’imminente settembre. Ne vedremo delle belle. Questo, di Avetrana, non è manco l’atto primo di uno scenario che ha appena aperto il sipario …
Giovanni Caforio