Ebola: epidemia inarrestabile

La gravità della situazione cresce vertiginosamente

L’ebola, una vera e propria pandemia che continua a preoccupare e a mietere sempre più vittime. Il bilancio dei decessi cresce in maniera esponenziale, come,anche, il numero dei casi accertati. Secondo gli ultimi aggiornamenti e, stando ai dati diffusi dall’Organizzazione mondiale della sanità, l’epidemia avrebbe causato 759 casi in soli tre paesi. La zona più a rischio, ossia ove il focolaio è più pericoloso, è “delimitata” tra la Guinea, la Sierra Leone e la Liberia, con un totale di 467 vittime.

Nell’Africa occidentale si percepisce uno stato di tensione e timore, al quale, si aggiunge,uno scenario che rischia di diventare molto più allarmante. Infatti, migliaia di persone si sono messe in cammino, nella speranza di poter sfuggire alla contaminazione. Ciò, però, potrebbe portare a un’ulteriore diffusione del virus e, questo, genererebbe un vero e proprio scompiglio a livello mondiale. Bisogna, ovviamente, prestare aiuto a questa povera gente che, come rilasciato ad una recente intervista, commenta dicendo:”Stiamo scappando via da Daru, per l’epidemia di Ebola. Molti sono morti e sono morti anche dei miei familiari. Una infermiera che era con loro è morta anche”.

Ma, sfortunatamente, ancora non si conosce una cura per poter contrastare questa malattia. Ciò di cui siamo a conoscenza è il periodo di incubazione compreso tra i 2 e i 21 giorni e i sintomi della sua manifestazione: forti mal di testa, diarrea, vomito ed emorragie interne.

Altro punto critico è l’informazione. Infatti, i cittadini non vengono informati come di dovere. Non vi sono telegiornali che ne parlano o quotidiani che diffondono la notizia, non per creare un falso allarmismo, ma per poter agire, in modo tale da prendere delle precauzioni ed evitare uno scenario apocalittico a livello globale.

Eleonora Boccuni

viv@voce

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