Black storm. Una dedica alle vittime del dovere

Black storm. Una dedica alle vittime del dovere

Un film di Diego Pennetta, dedicato alla memoria del sottufficiale di Marina Militare tarantino Gennaro Cafaro

Si chiama ‘Black storm’ il nuovo film pronto per il mese di settembre, girato interamente in Puglia e dedicato alle vittime del dovere. Black storm, è il titolo dell’operazione finale, che vede 8 incursori dell’esercito italiano, impegnati in un’azione di guerra in Medio Oriente. Un prodotto cinematografico ‘no budget’, realizzato con le proprie forze e grazie ai numerosissimi sponsor che hanno contribuito alla produzione in termini di servizi.

Il film, una produzione di Diego Pennetta, è stato girato tra Taranto, Brindisi e Lecce e parla di un tenente dell’esercito italiano che lascia la sua famiglia, come tanti nostri miliari, per adempiere i suoi doveri in virtù della divisa che indossa. Il cast è molto ampio e professionale e le location predilette dal regista Angelo Cascione e dal produttore, soddisfano incredibilmente i requisiti tecnici richiesti per la realizzazione del prodotto. Le scene sono state girate nei comuni di San Pietro Vernotico nel brindisino, e a Montemesola, provincia di Taranto. La città di Taranto gioca un ruolo particolare in questo contesto cinematografico, in quanto il prodotto audiovisivo, è dedicato alla memoria di Gennaro Cafaro, sottufficiale di Marina Militare in servizio sulla porta aerei Cavour, venuto a mancare il 25 dicembre 2011 mentre rientrava in licenza, a causa di un terribile incidente stradale.

Si intreccia dunque così, la storia delle vittime del dovere con la storia delle vittime della strada, non a caso, come spiega il produttore Diego Pennetta, parte della somma raccolta dalla proiezione del film, sarà devoluta in beneficenza all’associazione nazionale “vittime della strada e della giustizia”, sezione di Taranto “Gennaro Cafaro”, per far sì che la sua presidente, Lucia Cantanna, mamma del militare scomparso, possa continuare nell’attività di sensibilizzazione ad una guida sicura, su tutto il territorio di Taranto e provincia. Il tema fondamentale del prodotto cinematografico, sono la perdita delle persone care, e i valori della vita e della bandiera. Il produttore spiega di aver voluto ricostruire in chiave drammatica, quello che avviene nella famiglia di un militare, nel momento in cui questo è chiamato alle armi, e nel momento in cui lo stesso, non fa più ritorno a casa.

Una storia, come mille altre, che hanno scosso e continuano a scuotere l’Italia intera. Il protagonista, è una vittima del dovere, un padre come tanti, che lascia moglie e figli, bambini costretti a diventare presto adulti. Il cast si avvale della presenza di un attore di fama nazionale, Mario Bagna, il quale ha preso parte a film di caratura nazionale, sotto la regia di Neri Parenti e Fausto Brizzi. Inoltre, tra gli attori protagonisti, anche talenti di terra jonica, tra cui le sorelle Sgobio di Montemesola, Micaela di 11 anni e Francesca di 4 anni, Cristiano Scianna, modello (comparsa), Vito e Mimmo Sgobio, rispettivamente nei ruoli del Maresciallo e Generale; Debora Muscoso; importante anche il ruolo interpretato da Stefano Rizzato. Anche le colonne sonore, sono frutto di talenti: arrangiamenti a cura di Emanuele D’Arpa (Dj Dose); voce e testo della cantautrice Antonella Azzone.

Il prodotto dovrebbe essere pronto per il mese di settembre, e sarà proiettato per la prima volta a Taranto in una location militare, struttura mobile prestigiosissima, in memoria di Cafaro. Nel film dunque, emerge l’importanza dei valori, quelli di amore e disciplina nei confronti della Patria. Uno scenario ancora attuale, le tante missioni che vedono impegnati i nostri militari, e la disperazione delle loro famiglie, affinché tutti possano comprendere il dramma che si nasconde dietro questi accadimenti. Anche la sola lontananza dal proprio marito, dal proprio padre, dal proprio figlio. Il tema è stato particolarmente sentito, e a testimoniarlo, sono state le stesse forze armate, alcune delle quali hanno dato disponibilità a presenziare come comparsa in alta uniforme. Un segno di vicinanza dunque, a tutti coloro i quali hanno vissuto il dramma della perdita. “Gennaro Cafaro non è un caduto in guerra, ma era comunque un militare – spiega Pennetta – ho sentito così l’assonanza con il mio prodotto. E sono felice quando la Marina Militare di Taranto lo ricorda”.

Elena Ricci

viv@voce

Lascia un commento