SAVA. Degrado ambientale ed igienico sanitario nell’area esterna ed interna del vecchio cimitero
Un sito archeologico che potrebbe essere rivalutato, è nel più completo abbandono. Che peccato!
Esposto al sindaco pro tempore Dario IAIA. Dell’ex cimitero sconsacrato (risalente al 1500 e dismesso nel 1960) che si estende su di un’area di circa 5.000 mq., posto in aderenza a delle abitazioni civili tra le Vie Trentino, Friuli e Abruzzo, me ne sono già occupato nel lontano ottobre del 2009 quando, dopo aver richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco, il Comando provinciale di Taranto, ai fini della pubblica e privata incolumità, ne chiese la “messa in sicurezza” in “modo permanente”.
Dopo l’intervento di messa in sicurezza e di bonifica effettuato dal Comune di Sava a seguito del sopralluogo dei Vigili del Fuoco, a distanza di 5 anni mio malgrado mi vedo costretto ancora una volta a ripresentare un altro Esposto affinché si provveda a far rimuovere il potenziale pericolo in rappresentato dalle condizioni di degrado in cui versa l’area interna ed esterna del vecchio cimitero.
Un vero e proprio “bosco di rovi”, e di erbacce infestanti e in parte rinsecchite ricoprono l’intera area interna ormai trasformata in habitat per serpenti e nicchie per topi, ratti e insetti di diversa natura. Le condizioni di degrado ambientale ed igienico sanitario sono palpabili, così come è evidente il pericolo a cui potrebbero incorrere soprattutto i residenti delle abitazioni civili adiacenti nel caso in cui la “prateria” di erbacce rinsecchite dovesse prendere fuoco (basterebbe un mozzicone di sigaretta e un soffio di vento).
Mi domando, e si domandano i residenti delle vie vicine all’ex cimitero: considerato che l’area cimiteriale è di proprietà comunale, l’incuria in cui versa non è forse da attribuire all’inerzia degli amministratori pubblici e ai preposti che per i compiti di istituto ricoperti dovrebbero vigilare sulla sicurezza dei cittadini?
Mimmo Carrieri