SAVA. Il sindaco pro tempore Dario IAIA, dopo 2 anni, si ricorda del Depuratore consortile?
Il primo cittadino savese esce dal letargo e comincia a capire che, se Avetrana non vuole, il Depuratore consortile non nasce!
Sono passati oltre due anni da quando IAIA si è insediato nel nostro Palazzo municipale e in questo tempo abbiamo avuto solo proclami sul tema “depuratore consortile”: “sono andato”, “ho fatto”, “mi hanno detto”, eccetera eccetera. Fatto sta che ora, stiamo lì per lì, e a settembre dovrebbero partire i lavori di costruzione del Depuratore consortile che vede Sava, Manduria e Avetrana sposi per forza. Avetrana, qualche trentina di giorni fa, ha detto a chiare lettere, e a tinte forti, che il Depuratore proprio così come è stato progettato e ubicato nel suo feudo non si deve fare. Assolutamente. E da qui, per gli avetranesi, si deve partire per gettare le basi di un comune accordo tra i tre paesi del versante orientale della provincia tarantina.
Quindi, è tassativo questo, la creazione di un tavolo di concertazione per arrivare ad una soluzione che soddisfi i comuni su citati. Sava è diradata dal progetto iniziale: non rischia nulla, non viene compromesso il suo feudo e quindi, finora, è stata alla finestra. Ma la finestra ora sta per aprirsi e già si comincia anche a prospettare un nuovo clima. Clima questo che, se non si modifica lo stato delle cose progettate, il depuratore consortile non nasce. Per nulla. IAIA, a distanza di un bel pò di tempo, questo lo comincia a capire. E che fa?
Si aggrega a Manduria del sindaco Massafra il quale quest’ultimo non ha avuto manco il coraggio di andare in piazza e manifestare con gli avetranesi. La città messapica ha fatto una figuraccia con la mancanza del suo primo cittadino nella manifestazione che ha visto, ad Avetrana, oltre due mila manifestanti e uno sciopero cittadino riuscitissimo (con la chiusura di tutte le attività commerciali e produttive, ndr). Finora si è perso tempo. In tutti i sensi.
Ma tempo non ce nè più. Oggi è impellente un comune accordo, questa volta siglato collegialmente, da portare alla Regione Puglia e da questo accordo che si deve siglare deve partire, una volta per tutte, un progetto che prevede il cambio del sito e il riuso delle acque in agricoltura. Se i tempi non saranno celeri, senz’altro, il depuratore ce lo possiamo scordare. Tutti quanti. Manduriani, avetranesi e savesi.
IAIA si attivi, e non scordi che è pagato dal contribuente savese per risolvere i problemi di Sava. Fogna pubblica in primis! Come d’altronde anche il comitato cittadino di salute pubblica savese, che si prodighi collegialmente alla risoluzione di questo atavico problema. Basta proclami o messaggi pubblicitari. Ci vuole l’azione. E quest’ultima deve vedere, obbligatoriamente, i primi tre cittadini in prima fila. IAIA incluso!
Giovanni Caforio