Sydney:un trapianto di midollo guarisce due pazienti dall’HIV e dal cancro
L’annuncio, di questa vittoria inaspettata, è stato emanato poco prima della 20esima Conferenza Internazionale sull’AIDS
La diffusione della notizia è avvenuta in un simposio a Sydney, poche ore prima dell’apertura della ventesima conferenza mondiale sull’AIDS a Melbourne, la quale era stata dedicata ai sei ricercatori che erano a bordo del volo MH17 della Malaysia Airlines abbattuto in Ucraina. Il convegno si è, difatti, aperto con un minuto di silenzio in memoria degli studiosi che hanno perso tragicamente la loro vita sul celeberrimo volo e questo evento, al quale partecipano 12000 delegati di quasi 200 paesi, è stato loro dedicato proprio a loro da parte del presidente dell’International Aids Society Francoise Barre-Sinoussi. Addentrandoci nella notizia, accaduta a due pazienti in cura presso l’ospedale St Vincent’s di Sydney, noteremmo che, i due australiani “miracolati” sono, rispettivamente, il secondo e terzo caso al mondo di guarigione dopo un trapianto di midollo. Infatti, il primo fu un americano curato a Berlino nel 2008.
Stando a quanto precisato da Sam Milliken, direttore dell’Unità di ematologia e di trapianti di midollo spinale del St Vincent’s, i trapianti di cellule staminali avranno un ruolo crescente nel trattamento del virus, infatti, entrambi i pazienti verranno seguiti e rimarranno in terapia retrovirale come misura di cautela, dato che, lo scorso anno a Boston altri due pazienti hanno avuto la stessa reazione, ma, una volta sospesa la terapia antiretrovirale, il virus era ricomparso nuovamente.. Lo stesso Milliken ha rilasciato: “In questa fase, questa forma di trattamento è troppo pericolosa per essere applicata ai pazienti affetti solo da Hiv, ma vi è un potenziale per usare i trapianti con modalità efficace contro la patologia nel futuro”.
Dopo gli scoraggianti e i tristi fallimenti delle cure sui bambini americani, ecco intravedere uno spiraglio di luce. Nello specifico, uno dei due pazienti soffriva di linfoma di Hodgkin e, nel 2010, aveva ricevuto il midollo da un donatore compatibile su due copie possibili di un gene particolare che aveva anche un ruolo protettivo contro l’HIV. Il secondo, invece, malato di leucemia mieloide acuta è stato sottoposto al trapianto ad un anno di distanza dal primo e, sebbene non vi fossero geni protettivi particolari, anche lui sembrerebbe essere guarito dall’HIV.
La priorità dei due pazienti era il cancro, ma, sicuramente, la teoria in merito “al potere delle staminali” dovrà essere approfondita, perché potrebbe rivelarsi veritiera e, di conseguenza, risolutiva. Attualmente, sarebbe un azzardo dare vane speranze, dato che il trattamento con trapianto è altamente pericoloso e, dunque, non va usato alla leggera.
Eleonora Boccuni