MANDURIA. Depuratore consortile: iniziano i lavori per la condotta sottomarina

MANDURIA. Depuratore consortile:  iniziano i lavori per la condotta sottomarina

Comunicato stampa del Comitato spontaneo “NOSCARICOAMARE”

Ed eccoli li, quasi a imporre sfacciatamente una decisione piovuta dall’alto e condivisa da nessuno, davanti a centinaia di bagnanti ed in piena stagione estiva, iniziano i lavori sui fondali del nostro mare per l’installazione della condotta sottomarina che scaricherà reflui di fatto non affinati a solo un chilometro dalla spiaggia. Quella macchia scura che a pochi metri dal bagnasciuga comincia a sondare la consistenza degli strati sottomarini è uno schiaffo in pieno viso, un pugno nello stomaco o più semplicemente uno sberleffo in risposta alle proteste levatesi dalle cittadinanze di Manduria ed Avetrana ed ai progetti alternativi elaborati nei mesi passati.

Come sempre accade in Italia la politica, legittimata dal disinteressamento dell’opinione pubblica e dagli organi di informazione spesso complici, nel risolvere problemi infrastrutturali mette tutti davanti ad un fatto compiuto, a soluzioni già concordate in gran segreto che una faccia in tv subito provvede a giustificare con parole rassicuranti (e poco male se quella stessa voce è stata udita ridacchiare infantilmente delle morti per inquinamento a Taranto).

Per chi riduce tutto ad una questione solo di interessi, quel mare che da sempre scandisce le nostre vite ed i nostri ricordi e che molto più concretamente costituisce motivo di attrazione turistica ed occasione di crescita territoriale conta poco, ma a questo punto possiamo dire anche nulla. Indifferenti al riuscitissimo tentativo, avvenuto nella vicina salina dei monaci, di ricreare quel rapporto d’equilibrio con la natura che già in tempi antichi ha garantito ricchezza e che ha trasformato la zona circostante in un’area di notevole interesse naturalistico, l’amministrazione regionale, con la complicità o quanto meno la colpevole inerzia di passate amministrazioni comunali, chissà perché (ma un sospetto ci viene), non è riuscita a far altro che ad insistere sulla soluzione meno adeguata alla circostanza ed anche più onerosa per le casse regionali.

Il Comitato “Noscaricoamare” da ormai quasi quattro anni si oppone allo scellerato progetto cercando di risvegliare le coscienze (troppo spesso colpevolmente assopite) di chi assiste senza reazione alcuna allo sfregio di un patrimonio di tutti e che invece pare essere a discrezione di pochi che operano secondo logiche che con la democrazia hanno poco da spartire. Ora però è arrivato il momento di agire: a rendere necessario un repentino intervento della comunità è il cronoprogramma dei lavori che prevede l’apertura del cantiere già il 15 Settembre.

E forse questo “schiaffo in faccia” a tutti noi bagnanti può servire davvero a uscire di casa e far valere i nostri diritti di un territorio da tutelare. Occorre necessariamente chiamare la “politica” alle sue responsabilità, occorre chiedere immediate risposte concrete, cioè atti deliberativi di modifica del nefando progetto, magari con le proposte alternative già elaborate dal Comitato Noscaricoamare, ed in particolare da docenti universitari – i Chiarissimi Prof. Del prete e Prof. Caliandro – quali tecnici competenti della materia e offerte agli Uffici Regionali. Al di là di piccole proteste – che non sortiscono risultati concreti, ma che semmai costituiscono la scusa per i “politicanti” nel sostenere che solo poche frange della popolazione è contraria – noi abbiamo sempre ritenuto e riteniamo che debba essere la politica a risolvere questo problema, non restando sorda agli argomenti di modifica del costruendo depuratore che la popolazione vuole.

Compito dei comitati civici è quello di essere accanto alle amministrazioni che vogliono l’effettiva modifica al progetto, affinché si possa ottenere il risultato sperato. Non è più il caso di dimostrarsi divisi e deboli, non c’è più tempo per le polemiche, ma solo pochi giorni per organizzarsi ed impedire l’inizio dello scempio.

Il Comitato Noscaricoamare

Il portavoce, Domenico Sammarco

viv@voce

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