Gaza: Shayma, la bimba palestinese nata dalla madre morta, non c’è più
Nata 6 giorni fa, la piccola era stata salvata dai medici, ma, dopo una settimana, è morta nell’incubatrice a causa di un black-out
Il miracolo della vita, trasformato in tragedia. Shayma Sheikh-el-Id, questo il nome della piccola nata in circostanze inammissibili, lo scorso 26 luglio, dopo che, la sua abitazione, era stata presa di mira dai bombardamenti israeliani. La madre, una donna di 23 anni che si trovava all’ottavo mese di gestazione, ha, infatti, perso la vita in seguito ad un terribile attacco. Fortunatamente, la bambina è riuscita a “salvarsi” rimanendo viva nella pancia.
Essenziale e vitale è stato l’intervento dei vicini che, una volta recuperata la madre che era rimasta imprigionata sotto le macerie, hanno dato la possibilità di condurre la giovane donna, in condizioni gravissime, presso l’ospedale locale, il “Martiri di al-Aqsa”, tentando, così, il parto cesareo, avvenuto in uno stato di morte clinica della paziente.
Nonostante, le condizioni in cui riversava anche la stessa struttura sanitaria, dato che nei giorni antecedenti la nascita della piccola aveva subito i bombardamenti israeliani, la nascita di Shayma ha suscitato, nei cuori dei presenti, una sorta di “speranza”, tanto da descrivere quel bellissimo momento come una specie di “miracolo medico”. Il padre, invece, Ibrahim, era rimasto ferito in seguito alle esplosioni.
Disgraziatamente, dopo il miracolo, ecco arrivare la tragedia. “Shayma non ce l’ha fatta”, questa è stata la notizia che, la televisione commerciale israeliana Canale 2, ha riferito tristemente. La piccola aveva rappresentato un vero e proprio messaggio di speranza per il popolo, una sorta di lotta contro la stessa morte che aveva privato la piccola dell’amore materno. Stando alle fonti palestinesi, Shayma sarebbe spirata nell’incubatrice a causa di un malfunzionamento dell’apparecchiatura, dovuto, molto probabilmente, ad un’interruzione di corrente elettrica.
Eleonora Boccuni