Addio a Robin Willliams. L’attore aveva 63 anni
Trovato soffocato nella sua casa in California, soffriva di una grave forma di depressione
La notizia della morte del premio Oscar, Robin Williams, ha sconvolto Hollywood e tutto il mondo dello spettacolo. Infatti, mentre su twitter echeggia il cordoglio da parte degli amici, come Steve Martin, Lance Armstrong, Anna Kendrick, Kelly Clarkson e tanti altri, d’altro canto, la moglie, Susan Schneider, ha così scritto in un comunicato: “Ho perso mio marito e il mio miglior amico, mentre il mondo ha perso un grande attore”, la stessa ha continuato dicendo: “Vi prego di rispettare la nostra privacy e soprattutto di ricordare Robin per la sua brillante carriera e per il suo sorriso, non per il modo come è morto”. I due si erano sposati da appena tre anni.
Divenuto celebre in televisione già alla fine degli anni Settanta, Williams, ha interpretato numerosi ruoli in molteplici film che lo hanno visto protagonista. I colleghi di Hollywood con cui aveva lavorato (giusto per citarne alcuni: Robert De Niro, Dustin Hoffman, Jeff Bridges e Al Pacino), lo hanno definito un “istrione nato”, un uomo che era stato in grado di farsi amare, conoscere e apprezzare dal grande pubblico mondiale.
Robin, nato a Chicago nel luglio del 1951, è stato visto vivo per l’ultima volta alle 22 dell’altro ieri, mentre a mezzogiorno di ieri (orario della West Coast, parliamo delle 21 in Italia), è stato trovato per terra nell’abitazione di Tiburon, nel Nord della California, dagli agenti della contea di Marin. Dopo essersi assicurati del fatto che il suo corpo fosse del tutto esanime, i medici hanno firmato il certificato di morte, non definendo con certezza la vera causa del suo decesso che sarà determinato dall’autopsia, nonostante si ipotizzi: “per asfissia”. Williams soffriva da tempo di una forte depressione, difatti, il mese scorso si era ricoverato, anche se per breve tempo, in un centro di recupero per alcolizzati.
La polizia ha, così, riferito: “Lo Sceriffo dell’Ufficio Coroner Divison sospetta che la morte sia un suicidio a causa asfissia”, ma, prima di poter rendere la notizia ufficiale, bisogna attendere l’esito delle indagini attualmente in corso.
Eleonora Boccuni