CIA Puglia: “Sulla Emergenza Xilella bisogna far presto”

CIA Puglia: “Sulla Emergenza Xilella bisogna far presto”

 “L’emergenza Xilella va affrontata di petto senza perdere ulteriore altro tempo”

E’ quanto dichiara il presidente della Cia (Confederazione italiana agricoltori) di Lecce nonché vicepresidente della Cia Puglia Giulio Sparascio che ieri (25 agosto) ha partecipato ad una apposita riunione regionale convocata presso l’assessorato alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia.

“L’emergenza “Xilella fastidiosa” che sta interessando oltre 23 mila ettari di uliveti nel Salento, e che minaccia di diffondersi, deve essere affrontata partendo da un dato di fatto sul quale non possiamo transigere: gli ulivi non vanno abbattuti ma vanno salvaguardati, perché rappresentano un patrimonio dal valore inestimabile  – spiega Sparascio -. L’abbattimento non risolverebbe il problema perché si tratta di una patologia che alberga anche nelle piante ornamentali ed è il risultato della globalizzazione

Ecco perché ribadiamo con forza che della questione Xilella deve prendersene carico il Governo nazionale e l’Unione Europea

La Cia Puglia e la Cia di Lecce sono fortemente contrarie alla eradicazione degli ulivi colpiti dal batterio della Xilella.

A livello regionale va data una accelerazione al “Piano di azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari” approvato lo scorso gennaio, costituendo un tavolo tecnico che affronti immediatamente la questione partendo, appunto, dal piano nazionale. Il batterio Xilella va combattuto, infatti, colpendo soprattutto i vettori, con sistemi di lotta integrata e biologica e con un uso controllato della chimica e dei prodotti fitosanitarivalutando l’impatto sanitario che si potrebbe avere sul territorio, con una implementazione delle pratiche agronomiche di potatura, pulizia, diserbo con mezzi meccanici e manutenzione periodica del terreno.

Vanno, infatti, salvaguardati – continua Sparascio – sia la salute pubblica che l’ambiente, del quale gli ulivi salentini, molti dei quali secolari, ne sono parte integrante. E vanno ovviamente individuate risorse economiche per far fronte a questa emergenza e per risarcire almeno in parte i danni subiti dal comparto agricolo.

Le comunità salentine – che oramai devono imparare a convivere con la Xilella – devono essere coinvolte in tutti i processi che si stanno attuando per far fronte alla emergenza. Il Salento deve diventare un laboratorio per lo studio della Xilella, nel quale l’ambiente e il territorio devono essere salvaguardati al pari dell’agricoltura e degli agricoltori, e dove deve operare un comitato tecnico scientifico, con il coinvolgimento della Regione Puglia e di tutti gli attori istituzionali e non interessati.

A distanza di pochi mesi i solitari focolai individuati a ottobre 2013 hanno  purtroppo  interessato buona parte della provincia di Lecce – conclude Sparascio -. Noi apprezziamo il lavoro svolto fino ad ora dalla Regione Puglia e seguiremo costantemente l’evolversi della situazione ribadendo con forza che bisogna far presto”. 

 Ufficio stampa

CIA Puglia

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