“Capatosta”: in anteprima nazionale la nuova produzione del Crest
Il 12 settembre al “Benevento Città Spettacolo”
Ilva, scappare via o lottare? Venerdì 12 settembre, alle ore 21 al Teatro De Simone di Benevento, va in scena in anteprima nazionale “Capatosta” di Gaetano Colella, regia Enrico Messina, con Gaetano Colella e Andrea Simonetti, composizione sonora Mirko Lodedo, scene Massimo Staich, disegno luci Fausto Bonvini, datore luci Vito Marra, produzione Crest – Teatri Abitati, in collaborazione con Armamaxa teatro, nell’ambito della XXXV edizione di “Benevento Città Spettacolo”. Tra gli appuntamenti più prestigiosi della regione Campania, nonché tra i più antichi in Italia, il Festival diretto da Giulio Baffi quest’anno avrà come tema le “Memorie Confuse” e si svilupperà nei primi tre fine settimana di settembre (dal 5 al 21).
Con “Capatosta” siamo nello stabilimento più grande d’Europa, l’Ilva. In questa fabbrica dal 1962 ci sono generazioni di operai che si avvicendano, si confrontano, si scontrano e si uniscono. I padri hanno fatto posto ai figli e ai nipoti senza che nulla sia intervenuto a modificare questo flusso di forza lavoro. Si sono tramandati saperi ed esperienze così come usi e abusi, leggi tacite e modi di fare. Sembra che in questo scenario nulla sia destinato a mutare, che i figli erediteranno fatica e privilegi dei padri. Ma è davvero così? Nuova drammaturgia, teatro civile… etichette possibili per una urgenza che non vuole essere chiusa o bollata con un’etichetta, ma vuole essere un prendere parola, restituire un sentimento di dolore e di impotenza insieme, condividendolo con una città e non solo, come solo il teatro può fare. Solo i gesti, i volti, le voci di attori possono riuscire a raccontare il sangue di una città ferita e divisa. Oltre l’informazione.
«Sono andato a parlare con gli operai. Solo loro potevano restituire la dimensione del dramma, di quella frattura insanabile fra salute e lavoro che si sta vivendo in maniera sempre più violenta negli ultimi mesi. Solo così ho capito che il mondo operaio non è blocco unico di coscienze allineate su una posizione. Ho trovato un universo pieno di uomini soli, spesso sbandati, che non sanno esattamente cosa fare né cosa sarà di loro, che non hanno punti di riferimento, che non conoscono i loro diritti e altri pronti a inventarne di nuovi. Un universo profondamente lacerato da posizioni molto distanti, fra chi medita soluzioni, chi vendette, chi rancore, chi invece non se ne frega niente come non se n’è mai fregato. Chi pensa di scappare via, chi di lottare. E’ da queste figure che sono nati i due personaggi di questa storia», annota Gaetano Colella, autore e interprete della nuova produzione del Crest che sarà, in prima nazionale, a Taranto, il 26 settembre prossimo al TaTÀ di via Deledda, in occasione di stArt up teatro 2014.