SAVA. Via Leonardo da Vinci. Parco pubblico. Lavori da contestare. In assoluto!
Ingegneri, architetti, direttori dei lavori, ditte. Tutti strapagati, per avere cosa poi?
Spesso nel nostro parlare quotidiano quando vediamo che i “lavori pubblici” vengono fatti male, tutti diciamo: “E’ stato sempre così e sarà sempre così”. Oppure “è un mangia mangia. Mangiano tutti. Di che dovremmo preoccuparci?” Errore madornale questo. Questo perché credo, lo vediamo lontano dalle nostre tasche. Tasche private che, quando fanno un lavoro nelle proprie abitazioni, misurano anche l’euro in uscita e, se un lavoro è fatto male da un artigiano o da una ditta esecutrice, subito si alzano le antenne per contestare i lavori! Si ma solo nelle abitazioni private succede questo. Tanto, i soldi in uscita, sono figli di rinunce o di prestiti bancari che il committente di detti lavori affronta. E lui sa benissimo, il committente, il valore che dà al denaro nell’affrontare le spese. Quindi, in massima, un lavoro privato, secondo molti, merita più considerazione e attenzione rispetto ad un lavoro pubblico. Al massimo questo ci può stare. Certo, che ci può stare.
Il lavoro pubblico ci appare lontano dalla nostra chiamata in causa, diretta e economica. Eh già. Se dovessimo ipotizzare, ad esempio, il pagamento immediato di un ticket sui lavori pubblici da parte di ognuno di noi allora vedremmo uno scenario completamente diverso. Se un lavoro pubblico dovesse risultare non in regola una marea di contestazioni, urla e minacce per ricorrere al legale per la difesa del nostro ticket pagato. Allora si, allora si che sarebbe diverso. Lavoro privato e lavoro pubblico, diciamo che sono lontani cugini. Ecco, così è meglio. Ma questo vincolo di sangue si chiama denaro. Denaro che esce, indirettamente, dalle nostre tasche. Quasi, lì per lì, indolore. Ma è denaro pubblico, e trattasi di denaro pubblico è denaro di ognuno di noi. Andiamo ai lavori al nuovo parco che stanno finendo di ristrutturare. Sono diversi milioni di euro che sono stati investite da Regione, Comunità europea, nel progetto “Comuni Montedoro”.
Comuni che stanno beneficiando di questa grande collaborazione intercomunale unita intorno ad un progetto approvato e finanziato. Ma quando vediamo che alcuni lavori, si veda la piazzola antistante all’ingresso principale del parco, sono fatti non in regola allora dovremmo, il condizionale è d’obbligo, sentirci male e dirci “ma guarda un pò che fine fanno i nostri soldi”. Già, questo dovremmo dirci! Alla piazzola antistante l’ingresso al Parco è stata montata la betonella (vedesi foto), blocchetti di cemento comodissimi i quali vengono montati con un fondo sabbioso e autobloccati per via di una macchina meccanica che li pressa il più possibile al fondo già preparato. Andiamo al risultato oggi: le foto parlano chiaro, come d’altronde il filmato allegato. Pendenze che non “lavorano” bene. Enormi chiazze di acqua stagnata, pioggia caduta due ore prima delle foto e del filmato fatto.
Quindi, francamente, possiamo dire che non sono state rispettate del tutto le giuste pendenze. E ora, ora che si farà? Noi oggi porteremo una lettera al dirigente del Patrimonio savese. Corredata dalle foto e poi vedremo che sviluppi ci saranno. Ma la cosa che fa più rabbia, credeteci cari lettori è questa: un lavoro nuovo pubblico, con al seguito un gruppo di ingegneri, architetti, direttori dei lavori, i quali “scivolano” su queste evidenti bucce di banana! Quanto al controllo amministrativo, anche qui non si deve abbassare la guardia. Se un lavoro è fatto male va rifatto. Sindaco e assessore al ramo valutino attentamente questo …
Giovanni Caforio