Siriana abortì al confine, accolta in Italia ottiene l’asilo
Lo status di rifugiato è stato accordato anche al marito e ai tre figli
La donna siriana che lo scorso luglio è stata vittima di un aborto mentre aspettava il rinvio in Italia da parte delle guardie di confine svizzere ha ottenuto asilo politico in Italia. Lo status di rifugiato è stato accordato anche al marito e ai tre figli. Lo evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” Nelle prossime settimane la famiglia sarà trasferita in un centro di accoglienza di Lodi, in Lombardia.
La siriana, 22enne, aveva perso il bambino mentre veniva rimpatriata dalla Francia verso l’Italia attraverso la Svizzera.
La donna faceva parte di un gruppo di 36 migranti che, dopo essere sbarcati in Italia e precisamente nel Salento, il 4 luglio scorso era partito con un treno notturno da Milano diretto a Parigi quando le guardie di confine svizzere l’hanno rinviata verso la frontiera italiana dove la giovane ha avuto un’emorragia che le ha poi provocato un aborto.
Intanto le accuse per il personale svizzero sono pesanti anche se sarà l’inchiesta condotta dalla giustizia militare svizzera a stabilire se un funzionario abbia rifiutato aiuto a una persona in pericolo.