Ebola: il vaccino che dovrebbe sconfiggere il virus si prepara in Italia
Studiato in un laboratorio vicino a Roma, verrà, poi, spedito verso gli Stati Uniti e la Gran Bretagna per la sperimentazione
Spesso le notizie importanti vengono eclissate da quelle più frivole, facendo, così, dilagare l’ignoranza e tenendo all’oscuro la gente su temi che hanno priorità assoluta. Come in questo caso,il virus Ebola è, sicuramente, un argomento che non viene trattato molto spesso, difatti, solo cercando sul web ci si riesce a documentare e a rendere conto delle potenzialità di questa patologia che, giorno dopo giorno, sta rischiando di trasformarsi in una pandemia a livello globale.
Dopo i futili e primi tentativi di sperimentazioni, finalmente a Pomezia, praticamente a due passi da Roma, si sta elaborando la possibile soluzione e/o vaccino che sarebbe in grado di arrestare e sconfiggere questo virus. “Chad3Ebola-Zaire”, questo il nome della possibile “cura”, la quale, una volta messa a punto, verrà spedita, assieme alle diecimila dosi previste, verso la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, ove qui avranno luogo i test clinici prima di poter utilizzarli, eventualmente, sul campo.
Le speranze sembrerebbero quasi vane, ma, come spiegato all’Adnkronos da parte di Riccardo Cortese, l’amministratore delegato di Okairos (azienda venduta a Glaxo Smith Kline nel 2013 per 250 milioni di €), il lavoro che c’è dietro l’elaborazione di questo vaccino, li ha tenuti impegnati per anni. Ricordiamo che i farmaci saranno messi a punto negli stabilimenti di Okairos/Advent, presso l’Irbm Science Park.
Lo stesso Cortese ha voluto sottolineare la capacità e la bravura che è stata fondamentale per l’attuazione del vaccino, infatti ha così rilasciato: “Siamo gli unici in grado di produrlo. Lo realizzeremo e lo invieremo, via aerea in contenitori refrigerati e controllati, negli Usa e dove sarà necessario”. Continua, poi, col dire: “Abbiamo lavorato cinque anni a questo vaccino e quando abbiamo capito che era maturo per poter essere testato sugli animali, ci siamo rivolti all’unico laboratorio al mondo dove è possibile fare esperimenti con il virus Ebola, visto che in Europa non si può fare. Così abbiamo cominciato a collaborare con i National Institutes of Health: inviavamo loro i vaccini negli stabilimenti di Pomezia e Napoli per la sperimentazione sugli animali”.
Unica pecca è, indubbiamente, il tempo a disposizione che si comporta da vero e proprio tiranno a causa del numero elevato dei contagiati e di tutti quelli che sono a rischio di contrarre la malattia in qualsiasi momento.
Ovviamente, per avere la conferma incontestabile dell’efficacia del vaccino è ancora presto, poiché ci vuole un po’ di tempo per eseguire tutte le procedure che bisogna rispettare in questi casi, ma, vogliamo ricordare che, oltre a questa importante ricerca, vi è anche lo Zmapp, il famoso farmaco che avrebbe permesso a due statunitensi infettati dall’Ebola di “guarire”.
Le prospettive che ci auguriamo sono, indubbiamente, le migliori, ma, di queste, ne potremo parlare solo con il passare del tempo.
Eleonora Boccuni