SAVA. Amministrazione IAIA? La democrazia è un’altra cosa! Si fermi questa strana maggioranza!
Non basta vincere una competizione elettorale …
Nel gioco delle parti, spesso e volentieri, quando si sta all’opposizione si è sempre critici e, si dice anche, “costruttivi”. Ma quando si passa dall’altra parte dei banchi consiliari allora le cose diventano, quasi fosse un rituale, ben diverse. Si scordano i buoni propositi decantati della “democrazia” e, quello che importa, è la logica dei numeri. Della serie “ho i numeri e faccio tutto quello che ho in mente”. Ma non sempre va in porto questa massima.
Convinti, su ogni cosa, che amministrare non è facile ma, crediamo, che rapportarsi in modo “democratico” con l’opposizione, specie quando si devono prendere provvedimenti impopolari (che, potenzialmente, non piacciono a nessuno) si cerca, o meglio si dovrebbe cercare, il massimo confronto e possibilmente una ampia coesione.
L’amministrazione IAIA ha scordato tutto ciò in questi due anni e mezzo di mandato. Ultimo caso: notificati ai consiglieri d’opposizione la mattina, prima di fare il Consiglio comunale, gli argomenti di cui discutere nell’assise istituzionale la sera seguente e, importantissimo questo, la mancanza del numero legale nel Consiglio.
Senza divulgarci in parole e raccontando la cronistoria di questi due anni e mezzo dell’ex “Patto per Sava”, forse è arrivato il momento per questo sindaco, per questi assessori e consiglieri della maggioranza di fermarsi un attimino e chiedersi se sono ancora utili al paese.
Quello che è successo ieri sera al Consiglio comunale savese ha dimostrato tutt’altra cosa. IAIA si fermi. Fermi la sua amministrazione.
Sbattendo la porta a tutti non si va da nessuna parte. E l’arroganza non serve a nulla. Tanto meno l’esibire la muscolatura.
La democrazia è un’altra cosa. E questo, il sindaco pro tempore deve impararlo. Ieri ha subìto una forte lezione di democrazia.
Quella che lui, dall’opposizione, spesso e volentieri decantava e sbatteva in faccia all’amministrazione Maggi.
IAIA si fermi, se vuole continuare ad esser ancora il sindaco di un paese che non lo riconosce più …
Giovanni Caforio