Matteo Renzi: “Taranto deve poter respirare il futuro”

Matteo Renzi: “Taranto deve poter respirare il futuro”

Il premier scommette sul futuro della siderurgia ma alcuni comitati lo contestano all’esterno della Prefettura

Una visita improvvisa e inaspettata quella del Premier Matteo Renzi stamattina a Taranto. Un tavolo di discussione sul lavoro, alla presenza delle sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Fiom e USB, rappresentanze di Confindustria e Camera di Commercio; il Prefetto di Taranto Umberto Guidato; i sindaci di Taranto e Statte Ippazio Stefàno ed Angelo Miccoli; il commissario della provincia Mario Tafaro, e per la Regione, l’assessore Fabrizio Nardoni. L’incontro è previsto per le 12.30.

Nel frattempo era doveroso porre alcune domande al sindaco Stefàno, arrivato tra i primi in Prefettura. “Non si parlerà solo dei lavoratori dell’Ilvadichiara Stefàno e prosegueè si questo il problema più grave, ma abbiamo in itinere il futuro del porto di Taranto. E’ una giornata importante perché il premier Renzi potrà toccare con mano, ascoltando più voci, quelli che sono i problemi di Taranto”.

Problemi che già il premier conosce, ma Stefàno si augura che con l’incontro di oggi, egli possa indicare la giusta soluzione, definendo un ruolo per la siderurgia, per il porto di Taranto, e fornendo risposte sulla questione Tempa Rossa. E proprio a proposito di Tempa Rossa, Stefàno dichiara che alla presenza del premier, ribadirà il suo no all’attuazione del progetto. “Noi non abbiamo avuto modo di discutere. Noi abbiamo chiesto che il Governo dicesse ai tarantini quali sono i vantaggi e i rischi, relativi all’attuazione del progetto Tempa Rossa. C’è stato solo silenzio assoluto e imposizioni dall’alto. Questo in una democrazia non è accettabile”.

Il premier arriva in perfetto orario, e ad accoglierlo tra fischi ed insulti, all’esterno della Prefettura, poche centinaia di manifestanti appartenenti ad associazioni e comitati. “Via da Taranto”, “Buffone”, le urla dei manifestanti, seguite da striscioni che rivendicavano il diritto alla salute ed esprimevano il proprio dissenso a Tempa Rossa. L’incontro con le varie rappresentanze è durato circa un’ora, dopodiché una brevissima conferenza stampa, solo pochi minuti, durante i quali Matteo Renzi ha affermato che Taranto deve poter respirare il futuro e che l’Ilva non è una questione di Taranto, bensì nazionale, e in quanto tale necessita di risposte da parte della politica.

La scommessa della politica dunque, a detta di Renzi, è assicurare il futuro della siderurgia, per salvaguardare il lavoro nel rispetto dell’ambiente e della salute. I sindacati si dicono soddisfatti dell’incontro con il premier, apprezzando molto la sua visita a Taranto. In effetti proprio lo stesso Renzi, ha esordito in conferenza stampa dicendo che sarebbe stato vigliacco da parte sua non passare da Taranto, in vista dell’apertura a Bari della Fiera del Levante, in cui avrebbe parlato di futuro. I sindacati durante l’incontro interlocutorio hanno ribadito che se la siderurgia è considerata il vero pilastro dell’economia tarantina, ha bisogno dell’azione pubblica più che mai, oltre che del commissariamento e del prestito ponte; quindi un intervento decisivo da parte della politica, che tuteli i lavoratori sotto ogni punto di vista.

Nonostante ciò, poche sono state le risposte da parte di Renzi, il quale annuncia di contattare telefonicamente i pediatri che hanno richiesto qualche giorno fa un tavolo di discussione, e che oggi non è riuscito ad incontrare. “Ci sarà modo di incontrare anche loro” dichiara il premier, annunciando una prossima visita a Taranto prima di Natale. Per quanto riguarda la questione del porto di Taranto e di Tempa Rossa, Renzi afferma “di non voler tediare la stampa” con le suddette questioni per ovvie ragioni di tempo.

“Taranto è una città bellissima e merita di essere di raccontata diversamente”.

Conclude così il premier la sua brevissima conferenza stampa, con le ennesime “non risposte”.

Elena Ricci

viv@voce

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