A Bari i raga del maestro che disse «no» a Ravi Shankar, il guru dei Beatles
Giovedì 18 settembre (ore 20.30), anteprima del festival con il concerto-lezione dell’indiano Buddhadev Das Gupta
Aveva dodici anni quando disse «no» a Ravi Shankar. E oggi che ne ha ottantuno, Buddhadev Das Gupta, grande virtuoso di sarod, è considerato uno dei grandi maestridella musica indiana. Il guru del sitar, che molto tempo dopo avrebbe affascinato i Beatles e il mondo occidentale, voleva portare quel giovane pieno di talento nello stato di Maihar, da Allaudin Khan, alla scuola di Hindustani, come si chiama la musica classica del Nord dell’India. «Mia madre gli spiegò che avrei spezzato il cuore del mio maestro, Radhia Mohan Maitra», ha raccontato Buddhadev Das Gupta, grande protagonista dell’anteprima di Anima Mea, festival internazionale di musica antica diretto da Gioacchino De Padovache giovedì 18 settembre apre a Bari un cartellone di undici concerti, in programma sino al 13 ottobre, e una finestra davvero affascinante verso Oriente, per la sezione speciale dell’edizione 2014 supportata da Puglia Sounds e Medimex.
Nel salone delle feste del Circolo Unione, accompagnato da Alessio Alba (sarod), Enrico Alba (tampura) e Kingshuk Goswami (tabla), il maestro indiano, che è anche uno stimato ingegnere meccanico, alle 20.30 proporrà, in prima nazionale, il concerto-lezione a ingresso libero «I nani e la luna» ispirato alla sua autobiografia «Il desiderio dei nani di toccare la luna». E tra i ricordi del musicista c’è proprio quell’episodio accadutogli quand’era poco più di un bambino. «Venti anni dopo, quando Ravi Shankar ascoltò la mia musica, fumolto felice, ma rimase dell’opinione che avrei fatto molto meglio se fossi andato con lui quella volta!», ha rievocato senza remore Buddhadev Das Gupta, tra i più importanti esecutori ed esperti di musica indiana contemporanea con alle spalle una straordinaria carriera di strumentista, ma anche di conferenziere, e naturalmente profondo conoscitoree interprete di quella nobile forma musicale rappresentata dai raga, cui sono legate particolari sfere di emozioni.
L’appuntamento è inserito nel progetto «Ad Oriente della Musica Antica» condiviso da Anima Mea con le altre rassegne che fanno parte della Rete dei Festival di musica antica e operistica in Puglia. Progetto che si propone di approfondire alcuni aspetti delle relazioni tra repertorio storico europeo e musiche orientali. D’altro canto, il tema ha unalunga storia che attraversa almeno quattro secoli della musica colta occidentale. E, infatti, il 3 ottobre, al Circolo Unione di Bari, il pianista Emanuele Arciuli, premio Abbiati, accompagnerà gli ascoltatori verso l’isola di Giava con le musiche di Debussy.
«Le proposte sono sempre sulla strada maestra della musica antica e degli strumenti storici, ed ancora una volta con finestre aperte altrove per allentare i confini schematici tra i mondi musicali del passato», spiega il direttore artistico Gioacchino De Padova, che ha studiato un programma contenente anche un’importante collaborazione con il Festival Musicale Estense in un omaggio a Jean Marie Leclair della violinista Susanne Scholz, attesa il 9 ottobre a Palazzo de’ Mari.
Ma Anima Mea apre anche all’intreccio di poetiche musicali nuove e antichissime, che lunedì 13 ottobre, sempre al Circolo Unione di Bari, verranno tenute insieme da uno dei massimi virtuosi di viola. Il francese Christophe Desjardins sarà solista in «Alle guerre d’amore», l’opera di Gianvincenzo Cresta prodotta da Anima Mea, incisa per Digressione Music di Molfetta e presentata in prima mondiale a Parigi in diretta su Radio France, che adesso fa il suo debutto italiano, sempre con la direzione di Guido Balestracci, tra le più importanti personalità nell’ambito della musica antica in Europa.
Prevista, inoltre, il 6 e 7 ottobre, rispettivamente nelle Cattedrali di Molfetta e Acquaviva delle Fonti, la «Rappresentazione di Anima et di Corpo» di Emilio de’ Cavalieri, una produzione del Conservatorio «Niccolò Piccinni» di Bari.
E poi ancora un «Salotto napoletano» con protagonisti il tenore Rosario Totaro, il baritono Beppe Naviglio e il chitarrista Nando Di Modugno (23 settembre Molfetta, 24 settembre Acquaviva delle Fonti),tre concerti di musica barocca di respiro europeo con gli ensemble Estro Cromatico (26 settembre, Molfetta). Les Eléments (29 settembre, Acquaviva delle Fonti) e AbChordis (30 settembre, Molfetta), e una coda del ciclo «Ad Oriente della musica antica» in programma al Medimex di Bari, dove il 31 ottobre Anima Mea terrà una tavola rotonda con la partecipazione di Carlo Fiore, storico e critico musicale nonché docente del Conservatorio di Palermo.
Infine, prima dei concerti del 23, 26 e 30 settembre, alle ore 19.30, sono previste, a cura di FeArt, delle visite guidate per gruppi di 25 persone ai dipinti inediti di Corrado Giaquinto della Collezione Piepoli-Spadavecchia, in mostra al Museo Diocesano di Molfetta. La prenotazione è obbligatoria all’indirizzo info@museodiocesanomolfetta.it
Tutti i dettagli del festival su www.orfeofuturo.it/animamea
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Francesco Mazzotta
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