Eni a Taranto. Marescotti: ” ‘Tempa Rossa’ di Vendola, profumo di sinistra o di inquinamento?”
Articolo del Presidente Peacelink su ilfattoquotdiano.it
Tempa Rossa è un progetto Eni per lo stoccaggio a Taranto del petrolio proveniente dalla Basilicata. E’ un progetto che incrementerà sia il traffico portuale di petroliere nel porto ionico sia – secondo l’Arpa – l’inquinamento. Sul progetto a Taranto si è formato un ampio fronte di opposizione. La cosa degna di nota è che – nonostante tutto – la Regione Puglia ha dato parere favorevole.
Tempa Rossa. A Nichi Vendola sarà piaciuto quell’aggettivo: ”rossa”. Ma il parere favorevole della Regione non è piaciuto al consigliere regionale Alfredo Cervellera, compagno di partito di Vendola ed eletto a Taranto. Cervellera, molto imbarazzato, ha chiesto la convocazione urgente della Commissione Ambiente del Consiglio Regionale per mercoledì 24 settembre. Il consigliere regionale contesta il parere favorevole espresso dalla Regione Puglia nell’ambito della Conferenza di Servizi decisoria convocata presso il Ministero dell’Ambiente a Roma, lo scorso 17 luglio.
La cosa che desta perplessità è che la Regione abbia dato un parere favorevole nonostante il parere negativo dell’Arpa espresso già nel 2011. L’Arpa Puglia, gradita a Vendola quando gli ambientalisti gettano “allarmi ingiustificati”, viene ora completamente ignorata. Accade proprio questo: Arpa compila pareri negativi e Vendola forse neanche li legge. E così la Regione approva Tempa Rossa. Cosa graditissima a Confindustria, da tempo schierata per il progetto nonostante le contestazioni.
Ma vediamo cosa dice Arpa Puglia di Tempa Rossa. E’ adatto il sito dove dovrebbero sorgere i nuovi serbatoi? No, scrive Arpa, in quanto “gli impianti sorgeranno in un’area in cui la precedente caratterizzazione aveva evidenziato alcuni superamenti sia per il terreno che per la falda”. Vi sarà un aumento dell’inquinamento? Sì, risponde Arpa, in quanto “l’esercizio di questi impianti comporterà un aumento delle emissioni diffuse pari a 10 tonnellate/anno che si aggiungeranno alle 85 tonnellate/anno (con un incremento del 12%)”. Va approvato il progetto? Arpa è sfavorevole: “Vista la situazione di criticità ambientale di Taranto questa Agenzia ha evidenziato la perplessità di realizzare un simile impianto in quanto lo stoccaggio del greggio, che verrà mantenuto ad una temperatura di 40 gradi, comporterà la emissione di composti organici volatili, tra cui anche gli Ipa“.
Vendola può dire di non aver avuto il tempo di leggere il parere di Arpa? No. Tutto questo era stato scritto da Arpa Puglia, con tanto di firma del direttore scientifico e del direttore generale, il 29 marzo 2011.
Ma quel parere tecnico è rimasto nel cassetto dei decisori politici, non è servito a nulla. Nichi Vendola disse: ”Vogliamo sentire profumo di sinistra”. Tempa Rossa deve avere proprio un bel profumo di sinistra per il suo naso. Ma a Taranto si sentono tante di quelle puzze che Arpa Puglia – di fronte all’esasperazione della gente – ha dovuto sperimentare un innovativo sistema di monitoraggio degli odori, unico in Italia, che si chiama Odortel.
E mentre Sel si spacca su questo progetto, a Taranto l’opposizione a Tempa Rossa gioca in questi giorni l’ultima carta. Il consigliere comunale di Taranto (nonché coportavoce nazionale dei Verdi) Angelo Bonelli ha chiesto “di approvare una variante di piano regolatore che recepisca il Dm 9 maggio 2001 in materia di direttiva Seveso”. E’ partita una raccolta di firme dei cittadini. Si sono fatte delle catene umane.
La Tempa Rossa approvata da Vendola e Confindustria sarà fermata con una variante urbanistica del Comune?
Alessandro Marescotti