Taranto ha bisogno del porto per tornare ad essere la regina del Mediterraneo
Nota stampa dei Verdi Taranto
Gli inspiegabili paradossi della nostra città. Taranto, l’unica città al mondo ad essere bagnata da due mari, è costretta in questi giorni a prendere atto della forte crisi dell’attività portuale. La ditta TCT ha scelto di fermarsi, lasciando a casa centinaia di lavoratori che sono in CIG da ventotto mesi – a turnazione – e che non godono dello stesso interesse degli operai dell’ILVA, a quanto pare.
Non serve avere una fervida immaginazione per capire che per il porto non ci saranno decreti lampo e non ci sarà il tam tam dei media. L’attività portuale potrebbe essere una delle più grandi risorse per la nostra provincia e potrebbe essere il trampolino per una riconversione economica in una direzione più rispettosa dell’ambiente.
Nel frattempo che si decide chi, tra Marcegaglia o Arcelor Mittal, vincerà la gara per la colonizzazione dello stabilimento siderurgico alla deriva, intanto perdiamo uno dei punti cardini del nostro vero e grande futuro.
Il tutto accade mentre parte la zona franca e mentre si stanno completando i lavori collegati all’ampliamento del porto, con l’evidente rischio di avere un’altra “cattedrale nel deserto”. Noi Verdi Taranto siamo solidali a tutti i lavoratori e, in particolare, a quelli del porto e alle loro famiglie. Le attività marittime, così come è accaduto in passato, possono riportare Taranto ad essere la regina del Mediterraneo.
I coportavoce dell’Associazione cittadina Verdi Taranto
Ada Le Noci 328/4773160
Luca Piccione 329/6817354