“Licenziati” LSU (lavoratori socialmente utili) … oltre al danno anche la beffa
Dal Consigliere comunale, Ivano Decataldo, riceviamo e volentieri pubblichiamo
Nel bel mezzo delle prime scadenze e acconti IMU, della mannaia TASI, dell assurdità della TARI (nuova tassa rifiuti con aumenti pazzeschi nonostante casi di differenziata al 70%), tra il dramma del lavoro che non c’è, ma soprattutto di quello perso o quello in procinto di perderlo, pensando alla situazione del terminal container del porto di Taranto, a Taranto Isola Verde, all’ indotto Ilva, settore agricolo nella stagione meno produttiva di chi ne conserva memoria, tra le dispute sull’art. 18 in un paese dove il dramma della “crescita” che non c’è passa dalla follia del Precariato a prevaricazione e umiliazione crescente, l’ennesima beffa si consuma in queste ore ai danni di Lavoratori precari ormai da 12 anni sparsi in tutta Italia.
Oltre 1000 solo in Puglia i lavoratori LSU (lavoratori socialmente utili) che negli enti pubblici svolgono, o meglio, svolgevano le più disparate mansioni, sostituendosi molto spesso agli organici dei Comuni sempre più ridotti. PRECARIATO ALLO STATO PURO, a carico dell’INPS, senza contributi ne diritti, solo una sorta di “indennità” di circa 500€ al mese, con rinnovi che sono passati da anno in anno a semestre in semestre per poi approdare a proroghe e riconferme bimestrali.
Fino a ieri, quando il Governo si sarà forse dimenticato di loro, spero in una svista, una distrazione, spero per qualcosa di più importante della vita di persone la cui vita è appesa ad una incertezza senza eguali, per oltre 10 anni e senza prospettive.
Credo che sia giunto il tempo che le istituzioni tutte si assumano la responsabilità è agiscono con la massima urgenza, oggi per fronteggiare le emergenze, domani per recuperare il tempo perduto e provare a correggere gli errori e gli orrori che subiamo, ogni giorno, per poi avviarci verso una reale e concreta evoluzione, non solo su questo tema ma sulla globalità della nostra vita.
L’invito a fare la loro parte va soprattutto ai Sindaci, ai neo eletti Presidenti Provinciali, al Presidente della Regione, al Prefetto e a tutti i consiglieri, a qualsiasi livello affinché sollecitino, stimolino, si mobilitino e chiedano al Governo di fare presto e non permettere l’ennesimo dramma che ormai si consuma da troppo tempo, magari individuando una formula per stabilizzarli definitivamente, “risarcendoli” per tutto il lavoro svolto, nettamente al di sopra delle loro mansioni “contrattuali” per pochi spiccioli e a testa bassa, per paura di un ben servito da parte dell’ente che fino a quel momento gli aveva “utilizzati” quasi a costo zero.
Il disagio sociale avanza, la disperazione cresce, le tragedie personali e familiari sono all’ordine del giorno, non rendiamoci complici di questa tortura, un futuro è ancora possibile, magari con qualche sacrificio, qualche passo indietro ma con tanta speranza e tanta tanta umiltà. Non dimentichiamo mai che si tratta di persone, esseri umani, in carne ed ossa.
Non dimentichiamo che si tratta anche di noi, non siamo intoccabili, non siamo onnipotenti, anche se qualcuno di noi lo crede … guardiamoci allo specchio, e riflettiamo.
Ivano Decataldo