L’ISTRUZIONE E’ TUTTO. PREMIO NOBEL CONTRO LO SFRUTTAMENTO DEI MINORI

L’ISTRUZIONE E’ TUTTO. PREMIO NOBEL CONTRO LO SFRUTTAMENTO DEI MINORI

Il Nobel per la Pace è stato assegnato a due attivisti che si battono per i diritti dei minori e per la vita stessa di milioni di bambini sfruttati, a cui viene rubato il diritto all’istruzione

Uno dei due premi è stato assegnato alla pakistana Malala Yousafzay che due anni fa fu ferita gravemente dai talebani; aveva solo 14 anni e a tredici era già celebre per il blog con cui documentava, per la BBC, le violenze del regime dei talebani pakistani contro le donne e contro l’istruzione.

Malala ha sempre continuato a rappresentare la voce ed i diritti all’educazione di tutti i ragazzi e nel 2013 ha parlato al Palazzo di Vetro di New York, lanciando un appello, affinchè i bambini di tutto il mondo, conoscano, tutto ciò che la vita può diventare, semplicemente studiando. I suoi attentatori talebani, invece, l’hanno dichiarata colpevole di  essere “il simbolo degli infedeli e dell’oscenità”.

Nobel per la Pace anche per l’attivista indiano Kailash Satyarthi che da sempre combatte per i diritti dei minori sfruttati dal lavoro e dai poteri scevri da scupoli, con la complicità silenziosa anche di imprese occidentali. Kailash Satyarthi ha 60 anni; è riuscito a liberare dalla schiavitù 80.000 bambini, devastati da sfruttamento e violenza, riuscendo a ridare loro una vita di qualità, con l’istruzione ed il sostegno reale all’inserimento. E’ un ingegnere e, specializzato nell’alta tensione, ha lavorato ed insegnato per qualche tempo, ma è poi diventato Segretario Generale del Fronte di Liberazione dalla Schiavitù per Debiti, fondando nell’80, anche Missione Salvare l’Infanzia e successivamente, GoodWeave International, il primo sistema di certificazione di tappeti fabbricati senza l’utilizzo di lavoro minorile in Asia Meridionale. L’attivista indiano, sostanzialmente, ha sempre cercato di portare avanti l’idea che l’analfabetismo genera tutti gli altri problemi, di tipo economico e sociale, oltre al dramma individuale dei minori; la schiavitù minorile è una tragedia mondiale che egli intende imporre all’agenda 2015 degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite.

 Il Nobel per la Pace è stato donato a due persone che vivono per realizzare, non solo sogni, ma esistenze concrete che, se ben istruite, possono radicalmente modificare gli equilibri mondiali. L’istruzione è tutto e certo i potenti lo hanno sempre saputo. Persino negli anni del colonialismo veniva vietato l’accesso all’Università alla gente occupata, agli indigeni e questo dagli stessi europei.

Attualmente sono escluse le donne dalla scuola in molti contesti; le donne rappresentano la metà della popolazione e dunque eliminare col pretesto di leggi religiose, individui che non potranno mai, se analfabeti, ostacolare nessun potere, torna utile. Gli analfabeti possono essere  solo strumentalizzati o sfruttati; oggi secondo l’UNESCO ci sono 900.000 analfabeti di cui, intorno ai 200 milioni, sono bambini ed il 60% sono bambine. L’educazione e la formazione sono l’unica soluzione per il progresso sociale, l’unica soluzione anche per la pace e la democrazia.  

 Malala ha lanciato un appello al Premier indiano Narendra Modi, primo ministro ed al premier del Pakistan Nawaz Sharif, affinchè siano presenti alla cerimonia di consegna. Oslo infatti ha assegnato i premi a personalità appartenenti, non a caso, a due Stati storicamente nemici.

MARIA LASAPONARA

viv@voce

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