Lecce. 17 DICEMBRE: IL PIU’ GROSSO PROCEDIMENTO GIUDIZIARIO IN ITALIA PER RIDUZIONE IN SCHIAVITU’
In Italia non vi sono precedenti giudiziari di questo tipo
Sono 438 i lavoratori immigrati che sarebbero stati schiavizzati dalla Società spagnola del fotovoltaico Tecnova, lavorando 12 ore al giorno sotto qualunque intemperia e completamente immersi nel fango, indossando stivali tagliati sulle punte, perché stretti ed inadeguati.
Il 17 Dicembre, davanti al giudice dell’Udienza preliminare di Lecce Giovanni Gallo, sarà effettuato il più grosso procedimento giudiziario per riduzione in schiavitù. In Italia non vi sono precedenti giudiziari di questo tipo.
Le denunce furono raccolte nel 2011 dagli investigatori e gli operai, allora, decisero di firmarle, portando in carcere 15 persone che in questi giorni sono rinviate a giudizio. La richiesta di rinvio è stata formulata da Alessio Coccioli, Sostituto Procuratore della Dda di Lecce, dopo lunghe ed accuratissime indagini e con la preziosa collaborazione della polizia giudiziaria che ha dovuto far recapitare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari ai 438 lavoratori, residenti in varie parti del mondo.
Le 15 persone sono indagate per riduzione in schiavitù, estorsione, associazione a delinquere ed altri reati, tra cui truffa aggravata ai danni dello Stato. I pannelli del fotovoltaico sarebbero stati piantati nella mancanza totale di qualunque diritto umano oltre che fuori dalle regole dei contratti di lavoro. Non sarebbero state pagate infatti le ferie, gli straordinari, la malattia, i contributi e spesso neanche le retribuzioni.
La Società Tecnova che aveva ottenuto un appalto da un’azienda importantissima del fotovoltaico, la Gsf, doveva realizzare parchi di silicio nella provincia di Lecce e Brindisi. I quindici arrestati sono italiani e spagnoli che rappresentavano l’azienda Tecnova, i rappresentanti della B.D. Consulting che reclutavano gli immigrati e sette caporali stranieri.
Il processo avrà una validità esemplare per quanti quotidianamente ritengono lo sfruttamento di lavoratori immigrati quasi lecito ed immune da procedimenti giudiziari o indagini.
MARIA LASAPONARA