TORRE OVO (zona Villette). Due cuccioli morti per presunto avvelenamento
Quello che si temeva che potesse accadere purtroppo è accaduto
Ed è accaduto per la superficialità con la quale è stato affrontato il problema che si sarebbe potuto risolvere con un pò di buona volontà e gratuitamente magari anche per un breve periodo, finché non si sarebbe trovata un’altra soluzione e certamente i due cuccioli trovati morti ieri mattina per presunto avvelenamento, sarebbero ancora vivi.
Da circa sei mesi 13 cuccioli e quattro adulti di cani randagi hanno stabilito il loro territorio nella macchia mediterranea prospiciente la zona balneare “Le Villette” di Torre Ovo e per le loro condizioni precarie di salute (alcuni sono affetti da rogna) qualche mese fa avevo chiesto ed ottenuto l’intervento dei Vigili Urbani del Comune di Torricella affinché verbalizzassero la loro presenza e interessassero gli enti preposti al loro recupero e alle cure sanitarie di cui avevano bisogno.
Attraverso gli organi di stampa avevo lanciato un appello affinché qualche persona di buon cuore si offrisse per l’adozione ma inutilmente (dove sono tutti quei bravi animalisti che predicano bene e poi razzolano male?). Nel corso della stagione balneare diversi villeggianti si recavano all’interno della macchia mediterranea, dove i cuccioli si riparavano sotto a dei cespugli e sotto ad un’ ombrello, per portare loro da mangiare e… alla fine dell’estate hanno continuato a farlo anche i volontari e il responsabile dell’Associazione A.N.T.A. di Sava.
Ma a proposito dell’Associazione A.N.T.A. e del suo responsabile della sezione di Sava: sono venuto a conoscenza che il responsabile Signor Francesco Spagnolo mesi fa era stato contattato via internet dal Signor Decataldo Adriano Terenzio (che è la mia fonte di informazione) Responsabile dell’Associazione “Social Point” nonché titolare del Rifugio a Stabulazione Libera “Mongredol Dog” (con il quale è convenzionato il Comune di Sava) il quale, saputo della situazione che era venuta a determinarsi a Torre Ovo, dichiarava la propria disponibilità ad accogliere temporaneamente e gratuitamente un certo numero di cani. Ovviamente per poter fare ciò ilDecataldo pretendeva una certificazione di “possesso” degli animali in questione.
In base al regolamento di Polizia Veterinaria e Legge 281/91, le responsabilità sul randagismo sono di competenza dei Comuni e delle ASL e quindi il Comune di Torricella avrebbe potuto contattare il responsabile del “Mongredol Dog” di Sava che si dichiarava (e si dichiara tutt’ora) disponibile ad ospitare temporaneamente un certo numero di cani, e inveceil responsabile dell’ANTA di Sava anziché chiamare il Sindaco di Torricella per avvertirlo di tale gratuita disponibilità, ha ritenuto inviare allo stesso Sindaco una nota della quale al momento non si conosce il contenuto.
Se il responsabile dell’A.N.T.A. era a conoscenza (come è certo che lo fosse) dell’offerta gratuita del titolare del “Mongredol Dog”, come mai non ha avvisato subito il Sindaco di Torricella competente per territorio? Qualche giorno fa tramite un mio Esposto indirizzato tra gli altri anche al sindaco Emidio De Pascale avevo segnalato che il branco di cani ormai vaganti, si erano appropriati del “boschetto” e delle dune e, oltre ad impedire l’accesso in spiaggia, erano diventati un pericolo per la pubblica incolumità (pedoni e ciclisti in particolare). Ieri mattina mi sono recato a Torre Ovo e giunto nei pressi della località “Villette”, affacciandomi dal muretto in direzione dove i cani stazionano abitualmente, indescrivibile è stata la mia meraviglia nel vedere adagiato su di una duna all’interno della macchia mediterranea, un povero cucciolo di cane morto. Girando all’interno dell’area dove abitualmente stazionano, sotto ad un grosso cespuglio ve ne era un altro anche questo morto. Ho immediatamente preso contatti con i Carabinieri della Stazione di Torricella e i Vigili Urbani che, giunti sul posto, hanno provveduto a chiedere l’intervento del Sevizio Veterinario.
Il dottor Giannico Angelo Vito dell’ASL di Manduria, dai primi sommari rilievi fatti sulle carcasse dei cani, ha diagnosticato “un probabile decesso da avvelenamento” che dovrà essere accertato e certificato attraverso gli esami di laboratorio che saranno eseguiti presso l’Istituto Zoprofilattico di Taranto dove i poveri animali sono stati trasferiti.
Tutto questo sarebbe stato possibile evitarlo qualora vi fosse stato un serio interessamento nei confronti dei nostri amici a quattro zampe i quali non avevano bisogno solo di crocchette ma soprattutto di affetto, di un riparo e di cure sanitarie, ma così non é stato e questo è il risultato!
Ed ora mi chiedo se i cani erano 17 (diciassette) gli altri 15 che fine hanno fatto? Spero che non sia la stessa dei poveri due cuccioli.
Mimmo Carrieri