La Corte dei Conti e Taranto: tra correzioni e dissesto
La Corte dei Conti pugliese ha analizzato la situazione finanziaria del Comune di Taranto
La Magistratura Contabile scrive che l’istruttoria condotta sul Rendiconto del 2012 ha rivelato diverse situazioni a rischio. Se non dovessero essere effettuati adeguati interventi, un nuovo dissesto sarebbe inevitabile. La deliberazione della Corte si è basata sul D.Lgs. n.267/2000 degli enti locali.
La recente istruttoria della Magistratura Contabile ha posto l’accento, in particolare, sulla gestione delle Società Partecipate del Comune e sui risultati negativi di queste. La delibera afferma infatti che vi è una limitata riscossione di entrate da recupero dell’evasione, numerosi debiti fuori bilancio in genere e discordanze tra debiti e crediti reciproci dell’ente e delle società partecipate.
Non è una doccia fredda per i cittadini di Taranto, ma la notizia contribuisce a creare inquietudine e preoccupazione. Ancora ricordiamo lo scioccante tracollo finanziario del 2006 e le dimissioni di Rossana Di Bello, allora Sindaco di Forza Italia, appena rieletta con un plebiscito e che fu, invece, costretta ad ammettere il crollo totale dell’economia istituzionale tarantina.
Da allora sono state pagate 3.138 istanze creditorie su 6.742; un totale di 148.990 milioni, su una richiesta di 832.990; le 3.138 istanze però partivano da 286.080 milioni. Si è ottenuta una riduzione notevole sia delle istanze che dei pagamenti dovuti.
Di certo, però, non dovrebbero aggiungersi altre inadempienze amministrative ed incapacità gestionali che, unite alla gravissima situazione politica, creano sempre più, irrimediabilmente, lo scollamento tra cittadini ed amministrazione tarantina.
MARIA LASAPONARA