LIZZANO. “I rappresentanti dell’opposizione messi alla porta”
Nota stampa del Circolo di Sel
Dopo la manifestazione spontanea dei lizzanesi, che si è tenuta in Piazza Matteotti il 12 ottobre scorso contro l’impressionante aumento delle tasse nel nostro paese, è seguita una interessante riunione organizzata dai commercianti, qualche giorno dopo, dalla quale è scaturita una discussione sulla situazione economica difficilissima ed a volte drammatica in cui si trovano le attività commerciali del nostro territorio. Entrambe le iniziative hanno visto il forte sostegno da parte dei partiti di opposizione in consiglio comunale e del mondo dell’associazionismo locale, ma non hanno avuto l’onore di vedere rappresentanti dell’amministrazione Macripò, che peraltro erano stati caldamente invitati a rispondere alle richieste emerse dai cittadini.
La decisione unanime che ne è scaturita è stata quella di chiedere a nome dei commercianti un incontro con il primo cittadino e i consiglieri di maggioranza, per poter far emergere tutte queste difficoltà e sottoporle a chi, ancora oggi ci amministra. Il sindaco, ha fatto sapere che sarebbe stato disponibile ad incontrare, ieri 23 ottobre, una delegazione di cittadini e commercianti per ascoltare le ragioni della protesta inerente le tasse.
E così è stato, ma…c’è sempre un ma!
All’incontro hanno potuto presenziare i consiglieri di maggioranza, oltre ovviamente al “padrone di casa”, i portavoce dei commercianti e i cittadini. Il sindaco Macripò, probabilmente convinto di essere il vero e proprio padrone della politica lizzanese, ha invitato ad uscire dalla sala tutti i consiglieri di opposizione perché “non invitati”.
La mancanza di rispetto e la dimostrazione di miopia politica, accompagnate da una buona dose di arroganza, in questa occasione hanno veramente raggiunto livelli inenarrabili. Siamo basiti!
Noi di Circolo Sel Lizzano, fermamente convinti che solo attraverso il dialogo tra maggioranza, opposizione e parti sociali si possa migliorare ed amministrare in maniera equa e rispettosa, chiediamo al primo cittadino di Lizzano: “Caro Sindaco, vuole dirci sinceramente di che cosa ha paura? O forse esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B?”.
Vorremmo spiegare a lui ed a tutto il consiglio che lo supporta in queste scelte, che la parola “democrazia” deriva dal greco demos= popolo e cratòs=potere, che il fatto di governare un comune ed aver vinto le elezioni non significa evitare il confronto con forze sociali ed opposizione che rappresentano l’altra parte (numerosa peraltro) di cittadini che non li hanno votati.
Vorremmo ricordare al primo cittadino che il riconoscimento dei diritti come il suffragio universale, la partecipazione alla vita politica, la libertà di associarsi e di rivendicare il rispetto dei diritti, fanno parte del cammino faticoso per il riconoscimento della democrazia stessa.
Vorremmo ribadire che esautorare le forme di partecipazione sociale, attraverso queste scelte, oltretutto in un contesto socio-economico gravissimo, può provocare il famoso “muro contro muro” che prima o poi ti si ritorce contro.
Vorremmo ricordare al primo cittadino, invece misticamente presente, quando importanti rappresentanti delle istituzioni, vengono a presenziare ad iniziative a Lizzano, che la democrazia e il rispetto non si posso applicare a intermittenza; che il rispetto dei cittadini e delle istituzioni rappresentate si deve manifestare in ogni momento dello svolgimento del suo operato di primo cittadino. Indossare la fascia tricolore alle manifestazioni di prestigio per finire nelle foto in prima pagina sui giornali e poi invitare i rappresentanti delle opposizioni ad uscire da un’aula per parlare direttamente con i portavoce dei commercianti è semplicemente la manifestazione di una incapacità di sostenere un contraddittorio, che in democrazia è il sale della civiltà.
Siamo forse noiosi, ma ci ripetiamo: di che cosa ha paura?
La concertazione porta sempre ottimi risultati e per legiferare nell’interesse di tutti i cittadini che lei rappresenta (anche quelli di serie B che ieri ha gentilmente messo alla porta) lei ha il dovere oltre che politico, morale di far presenziare tutta la cittadinanza, compresi i suoi rappresentanti.
Quella di ieri, per noi di Sel Lizzano, è una brutta pagina scritta nella politica e nelle istituzioni del nostro paese. Una pagina che insieme a tante altre negli ultimi sei anni, non avremmo voluto leggere. Se non c’è concertazione significa che non c’è la volontà di migliorare insieme questo paese. Fare esercizio di democrazia significa assumersi queste responsabilità e la giunta Macripò, per l’ennesima volta, dimostra di non essere neanche in grado di gestire con responsabilità le dinamiche tra le rappresentanze dei cittadini. Questa dichiarata incapacità porta ad inasprire la conflittualità sociale e delle categorie, impoverendo oltre che economicamente e socialmente il nostro paese e portando le forze di opposizione ad uno scontro senza risultati e vantaggi per nessun cittadino.
Circolo Sel Lizzano