LIZZANO. Macripò: “La mia amministrazione migliorerà il paese”
Dopo l’incontro con i commercianti, il primo cittadino lizzanese, risponde alle domande del nostro giornale
Lei, in veste e in qualità di Sindaco, come si sente nei confronti dei cittadini?
“Beh, io dico sempre: Noi lavoriamo con sincerità, serietà, sempre nell’interesse dei cittadini. Nell’interesse dei cittadini, Noi ci adoperiamo nel risolvere i problemi. Quindi, questa sera è stata l’opportunità e l’occasione per parlare di criticità, alcune già a nostra conoscenza e altre non a nostra conoscenza. Quello che dico è, sempre, che è giusto parlarne, in maniera tale che l’Ente e il sindaco ne sappia di questi problemi. È stata un’opportunità, motivo di crescita, perché abbiamo avuto, sia la possibilità di scambiarci alcune considerazioni sul perché di alcuni aumenti, anche per rappresentare il lavoro che è stato fatto in tutto questo periodo, per rappresentare l’origine della Tari, l’origine della Tasi e l’evoluzione, il perché di certe aliquote, invece che di altre, anche per smascherare quei Comuni che dicono di aver fatto e applicato Tasi zero, quando, invece, poi, hanno aliquote Imu al massimo e, quindi, non avevano altra opportunità”.
Mottola, ad esempio secondo lei?
“Già. Mottola, non avevano altra opportunità che applicare una Tasi zero. È stata, anche, un’occasione per raccogliere il parere dei cittadini e delle associazioni sul problema e, da più parti, si è convenuto sulla necessità che la raccolta differenziata venga, in qualche modo, incentivata, anche nella zona marina, anche attraverso azioni di repressioni, perché, chiaramente, non è più possibile tollerare chi abbandona i rifiuti. Il rispetto dell’ambiente, ma, anche, l’abbattimento di costi passa attraverso una raccolta differenziata alle massime percentuali. E, quindi, Noi faremo al massimo per lavorare in questo solco che ci è stato suggerito dai cittadini e dalle Associazioni. Non mancheremo, l’anno prossimo, anche di coinvolgere, a priori, sulla scelta, su alcune scelte, perché noi pensiamo che, chiaramente, l’informazione sia alla base, anche, dei rapporti tra noi e i cittadini”.
Il sindaco Macripò è …
“Io sono un cittadino. Mi sento cittadino, mi sento azienda, mi sento sindaco e, in quanto sindaco, mi capita anche la notte di riflettere sui problemi dei cittadini”
Opposizioni abbastanza aggurrite alla sua amministrazione …
“Mah, alle opposizioni io chiedo un’opposizione, una dialettica serena. Noi dobbiamo, con lealtà, ascoltare i problemi della gente, ma, anche, avere dei rapporti interpersonali. Perché penso che non ci possa essere rispetto politico, senza rispetto interpersonale. Cioè “il rispetto di persona”, tra le persone”.
Tema: Lizzano e il suo futuro. Quale sarebbe quest’ultimo, secondo il primo cittadino lizzanese?
“ Le sorti di Lizzano? Mah, guardi, io ci credo in Lizzano, voglio bene a Lizzano e faccio quello che faccio. Faccio anche il sindaco, perché ho voglia di dedicare del tempo a Lizzano. Fare il sindaco comporta, anche, dei sacrifici; i sacrifici si possono fare, solamente se si ama, proprio, il piccolo paese. Quindi, Lizzano è un grande paese che merita di essere trattato da grande paese e merita che tutti i politici lavorino per questo paese. Noi non sappiamo cosa avrebbero fatto gli altri, noi pensiamo, però, a quello che abbiamo fatto noi. E noi abbiamo lavorato, in questi anni, per dare un paese migliore rispetto a come lo abbiamo ricevuto. Penso, con serenità, che noi lo abbiamo fatto attraverso tutta una serie di opere pubbliche che sono state realizzate nel nostro paese: dal rifacimento della Piazza principale del paese, alla riqualificazione del centro storico”.
Ma il progetto venne ideato un pò di tempo fa …
“Il progetto è nato con noi. Vecchio nel senso che qualcuno c’ha sempre pensato, ma, nessuno mai, ha progettato e realizzato la piazza nuova. Quindi, una piazza, un centro storico ristrutturato, l’acquisto di un pezzo di Lizzano che è la Torre dell’Orologio, la ristrutturazione della facciata della Chiesa del Rosario, la creazione della Villa San Nicola, la realizzazione e gli interventi strutturali sulle scuole. Per esempio, la Chionna, anche oggi, è oggetto di interventi di ristrutturazione e di maquillage che non venivano fatti da tempo. La realizzazione di un campo da tennis, di un parcheggio nella zone marina, del secondo lotto dell’area industriale. Lizzano non aveva i rondò. Negli altri paesi sono stati creati ad opera della Provincia; i nostri li abbiamo creati noi. La strutturazione di questi rondò è, quindi, frutto di un nostro lavoro, del lavoro dei cittadini, da mesi. Anche la ristrutturazione di un’arteria importante come, può essere, la circonvallazione, la Via Fontanelle è una circonvallazione extramurale. Tanti piccoli tasselli per lasciare, al di là e alla faccia di tutti i gufi, un paese migliore rispetto quello che abbiamo trovato, ma che amiamo, nonostante, i difetti che aveva e i difetti che può, anche, avere oggi. Con la convinzione che noi possiamo ancora lavorare per migliorarlo, per renderlo più bello, perché è già bello, ma perché amiamo il nostro paese”.
Invece, non si può affermare, la stessa cosa, per quanto concerne lo stato delle carreggiate …
“Siamo un paese povero e, come un paese povero, noi, molte volte, non ci possiamo permettere le manutenzioni. Le poche risorse che abbiamo, molte volte, le utilizziamo per far fronte agli atti vandalici e, invece, Noi avremmo bisogno di utilizzare quelle risorse non per aggiustare qualcosa che hanno rotto, ma per sistemare qualcosa che ha bisogno di manutenzione. Lo faremo, abbiamo programmato anche questo. Molte volte la realizzazione delle opere è bloccata da fardelli che ci provengono dallo Stato e, quindi, il “Patto di Stabilità” è uno di quelli e, molte volte, lo Stato non ci permette di spendere quello che Noi vogliamo.
Significa che delle somme che noi abbiamo a disposizione, che potremmo utilizzare per fare delle manutenzioni, non le possiamo utilizzare, perché il risparmio è l’abbattimento del “debito pubblico”; il risparmio è l’abbattimento delle spese dei Comuni. I Comuni non spendono e, quello che non spendono va a beneficiare l’abbattimento del “debito pubblico”. Quindi, lo Stato ci impone dei limiti nella spesa, quindi le spese non vengono fatte non perché non abbiamo i soldi, ma perché non ci permettono di farlo. Ed è la triste configurazione, constatazione, perché il rispetto del “Patto di Stabilità” incidesse sulle spese voluttuarie, beh, allora, “nulla quaestio”, il problema non ci sarebbe. Ma se il rispetto del “Patto di Stabilità” incide sulla realizzazione di alcune opere necessarie, beh, questo ci pesa, perché è una doppia responsabilità. La responsabilità che deriva dal fatto di avere delle strade con delle buche e, la responsabilità, comunque, che ci deriva dal fatto che, pur avendo bei soldi per ripararle, non le possiamo riparare”.
Lei come vede Lizzano?
“Il paese è, a mio parere, molto migliorato in questi 7/8 anni e continuerà a migliorarsi in questi anni. È sempre stato un bel paese, lo amiamo, quindi noi parliamo sempre bene del nostro paese all’esterno e lo miglioreremo ancora di più rispetto a quello che oggi ha”.
Eleonora Boccuni